La resa di Buffon, l’incubo di Dybala
●Supersigi, quasi in lacrime, dice praticamente addio alla Champions: «È un dispiacere enorme» Serata storta dell’argentino, espulso: lo scorso anno di questi tempi vinceva il confronto con Messi
Era un anno fa e le stelle erano accese, non come in questa notte di pioggia e vento freddo: Paulo Dybala si presentò al mondo, a Messi, con una doppietta memorabile. Due mancini affiliati nell’andata dei quarti di Champions contro il Barcellona di Leo, suo modello e ispirazione. Sembrava l’inizio dell’ascensione verso le altezze dei top mondiali e, invece, 365 giorni il mondo si è rovesciato: dopo, due non sono i gol ma i cartellini, gialli e sventolati sotto al muso di Paulo. Uno per simulazione, l’altro per scarpata nel costato di Carvajal. E se nell’aprile del 2017 questa gente si spellava le mani per lui, adesso tutto l’Allianz ha scelto di stare in piedi davanti a re Cristiano. Alla fine dei conti, è stato un inchino generale a cui ha partecipato anche Dybala: le vette di Ronaldo sono inarrivabili davvero. Ma Paulo non dovrà deprimersi per questa espulsione: ha tutto per salire ancora di livello e restano obbiettivi nel mirino. Dal settimo scudetto da regalare alla sua Signora al Mondiale da prendersi oltre lo scetticismo di Sampaoli.
RIMPIANTO Ci aveva provato pure su punizione, dalla amata mattonella, la stessa in cui in campionato Paulo non sbaglia quasi mai. Il sinistro europeo è stato deviato dalla barriera, ha fatto un giro beffardo ed è uscito di niente: da questi dettagli, prima di innervosirsi inutilmente, Paulo aveva capito l’andazzo. E così da fuori ha poi visto il resto dalla grandinata, il 3-0 di Marcelo e l’addio del suo capitano al sogno più grande. Molto probabilmente Gigi Buffon chiuderà la carriera senza una Champions League, ingiustizia della vita e del calcio. E così, sotto la pioggia, con gli occhi lucidi e la voce rotta, a fine partita il portiere ha fatto capire che questo rimpianto brucerà: «È un grande rammarico, un dispiacere enorme – ha detto a caldo -: non riusciremo ad andare avanti, ma con certi avversari devi essere sereno, lucido. Devi saper fare dei complimenti se sono meritati». Lui stesso si è stretto in campo nell’abbraccio di Cristiano, prima di ricevere l’ovazione finale della sua gente: «Inutile soffermarsi sugli errori, quando giochi contro campioni di un valore incredibile, di una bravura eccelsa, sei costretto a essere meno preciso del solito», ha aggiunto. E poi la sentenza: «Sono più forti, poco da dire». La meritava, Gigi, anche per questo.
MI PRENDO LA COLPA DEL PRIMO GOL. CR7? È DIVENTATO LETALE
ANDREA BARZAGLI DIFENSORE DELLA JUVENTUS