Harakiri del Siviglia Il Bayern ne approfitta
● Montella va in vantaggio con Sarabia, poi i tedeschi rimontano con l’autogol di Navas e la rete di Thiago Alcantara (tiro deviato)
Neanche l’italiano ci riesce, magari ne usciva un gesto di solidarietà fra allenatori diplomati a Coverciano, con un pensiero a Carlo Ancelotti. Niente. Il Bayern non si ferma nemmeno a Siviglia, ultimo domicilio di Vincenzo Montella. Sono sette adesso le vittorie consecutive in Champions dei tedeschi, sconfitti per l’ultima volta oltre sei mesi fa a Parigi, nella notte che significò il divorzio con Carletto. Jupp Heynckes conserva le possibilità di tripletta come nel 2013, quando poi lasciò il calcio prima di essere convinto al ritorno da Hoeness & Rummenigge, per raddrizzare uno spogliatoio che non digeriva più il menù italiano. Don Jupp a giugno se ne andrà, intanto raggiunge il dodicesimo successo di fila nella competizione, considerando anche il 2013. Ritocca un record già suo, eppure mai come ieri i suoi sono andati in affanno, almeno per un tempo.
I MOTIVI Il Bayern passa soltanto grazie a due autogol: il primo certificato anche dalla Uefa, il secondo è di quelli che non si contano più nel calcio contemporaneo, però Escudero tocca in porta un colpo di testa di Thiago Alcantara (68’). La rimonta dei rossi invece è partita da una deviazione di Navas su tiro-cross di Ribery. Con Lewandowski soverchiato dai difensori e Müller stranamente a disagio tra esterno e attacco, i rossi hanno a lungo subito la partita, non hanno dato un’impronta offensiva e la palla gol più netta è capitata a Javi Martinez, tuttofare da vecchi tempi. Il Siviglia non aveva mai perso in casa in questa eurostagione; la serie si rompe anche perché il pareggio segue di poco l’1-0 di Sarabia: un’autorete che ha tolto ritmo ed entusiasmo non soltanto alla squadra, ma a tutto lo stadio. Il Siviglia dopo ha usato più l’istinto che la testa e il calo fisico ha permesso ai tedeschi di portare a Monaco la vittoria. Chiaro che la semifinale è a portata di mano, per i rossi. Però gli spagnoli, secondo inclinazione montelliana, tra una settimana se la giocheranno come a Manchester, quando vinsero. ILLUSIONE E CADUTA Il Siviglia forse parte a mille perché viene accompagnato allo stadio da una curva intera: l’hotel del ritiro è vicinissimo al Sanchez Pizjuan, i tifosi scortano il pullman e poi sembra che entrino in campo pure loro perché la squadra è carica, aggressiva e prende alla gola il Bayern. Soprattutto a sinistra la banda di Montella corre che è un piacere. Escudero piazza cross su cross, Sarabia prima fallisce in modo clamoroso, di destro, poi invece batte Bernat su un duello, forse aiutandosi con la mano, e stavolta sistema Ulreich. La rete è l’immagine della prima parte di match: i bianchi vanno da una fascia all’altra e si impongono anche al centro, con il trio Vidal, Martinez e Thiago in affanno, anche se non come Müller, che fa sempre partire Escudero, e Bernat sui lati. Però il Bayern ha un vecchietto terribile come Franck Ribery: due volte viene acceso e nascono le opportunità che gelano le tribune. Prima Kjaer riesce salvare, poi ci prova Navas, ma ne esce la frittata. Il portiere debuttante in Champions Soria, 25 anni oggi, mai un minuto con il nuovo allenatore, è la sorpresa dell’italiano. Salva su Martinez, non può sapere che il regalo di compleanno dei difensori sono due deviazioni maldestre. Il Bayern però cresce anche perché Heynckes comprende la serata storta di Bernat e Vidal (anche infortunato) e li cambia in tempo. E poi ha una panchina sempre lussuosa: quando Ribery è stremato, entra Robben. Montella guarda e sale un poco d’invidia.
La decisione più difficile per Orsato al 32’ in occasione del gol di Sarabia: lo spagnolo si aggiusta o no la palla col braccio sinistro? Situazione al limite, neanche i replay chiariscono benissimo ma il braccio, pur se schiacciato sul petto, pare toccare la palla. Orsato, coperto da Bernat, vicinissimo a Sarabia, convalida, anche se restano tanti dubbi. In precedenza ammonito Ribery al 12’: giusto il cartellino al francese. E poi giallo per Correa per simulazione al 15’, ma pure qui c’è qualche ombra, Correa pare venir toccato da Boateng. Nella ripresa nessun problema.