Spalletti carica «Ho giocatori con il cuore pieno di Inter»
Si recupera il derby programmato un mese fa. Da allora l’Inter ha cambiato faccia, atteggiamento e marcia. Merito di una svolta in quattro atti, regia di Luciano Spalletti. Sistemata prima di tutto la fase difensiva, coi nerazzurri che non subiscono gol da quattro gare consecutive. Lavoro mirato quindi sulla condizione fisica e sulla tattica: squadra oggi decisamente più solida, brillante e nuovamente a pieni giri sotto ogni punto di vista. Decisive in particolare le scelte in mezzo al campo, ridisegnato il reparto, alzato notevolmente il tasso tecnico: Gagliardini mediano puro, Brozovic accanto all’azzurro, Rafinha trequartista. Infine, aiutati dalla crescita generale della squadra, pure Icardi e Perisic sono tornati a tritare gli avversari di turno: c’è la loro firma sugli ultimi otto gol nerazzurri; in particolare, contro il Chievo, Perisic oltre al successo personale ha confezionato due assist da urlo per il capitano nerazzurro. «E’ cambiato qualcosa sotto l’aspetto del gioco, della proposta, è cresciuto l’entusiasmo generale - spiega appunto Spalletti -. Siamo comunque sempre rimasti con la testa dentro il lavoro, anche nei momenti più complicati. Il cambio di marcia nasce da quello che ci hanno messo i calciatori, ragazzi che hanno il cuore pieno di Inter. Oggi la squadra è forte, è in salute, la stessa società è altrettanto solida e in più abbiamo un pubblico meraviglioso che ci spinge sempre».
TUTTI IN SALUTE Zero problemi di formazione, «l’attuale assetto tattico è venuto quasi casualmente – racconta –, dettato da una serie di circostanze anche fisiche. E se trovi da solo la medicina giusta, ti metti poi nelle condizioni di non ricascarci più. Quelli che hanno giocato sabato scorso sono fra l’altro a posto, il recupero è stato totale, ed è rientrato in gruppo pure Ranocchia. Un punto debole? Non riusciamo ancora a garantire la massima intensità per 90’ più recupero. Ma in generale la squadra sta bene, la palla gira veloce e in settimana abbiamo fatto un paio di prove parecchio convincenti». Capitolo Brozovic: «Tutti i numeri e tutte le giocate che faceva portavano a credere che non fosse adatto ad agire davanti alla difesa. E invece dentro un certo recinto Marcelo si è sentito responsabilizzato: perde meno palloni, fa più contrasti e velocizza la manovra. È davvero forte in quel recinto». Gattuso parla di derby decisivo per la zona Champions, «e io dico invece che noi siamo stati bravi a rimetterci nelle condizioni di non guardare al derby come a una gara senza ritorno. Detto questo, è chiaro che stiamo parlando di una partita che vale moltissimo: è una di quelle occasioni in cui va presa assolutamente la posta piena. Sappiamo cosa fare e andremo al sodo fin da subito». Battuta finale al collega rossonero: «Rino sostiene che non può paragonarsi a me? Ho 60 anni ragazzi, conosco bene quelli che parlano così e poi si portano a casa la partita, vedi la Coppa Italia».
«Sappiamo cosa fare, andremo subito al sodo. Brozo? Si è sentito responsabilizzato...»