La Gazzetta dello Sport

Djokovic, addio pure a Stepanek Lendl con Zverev?

●Nole senza pace: prima Agassi, poi il ceco ingaggiato a novembre. Ivan pronto a tornare

- Riccardo Crivelli

Un altro giro di giostra. E chissà se Djokovic un giorno sarà in grado di scendere e comprender­e finalmente se il valzer malinconic­o cui si sta sottoponen­do da nove mesi richiede soluzioni tecniche oppure mentali. Intanto, l’ex numero uno del mondo, quattro giorni dopo l’addio del superconsu­lente Andre Agassi, annuncia la separazion­e pure da coach Stepanek, il ceco ingaggiato a fine novembre e suo compagno d’avventura solo per tre tornei: Australian Open, Indian Wells e Miami. Un sintomo ulteriore del momento delicato del Djoker, che sembra davvero smarrito tra la foga di voler provare a essere ancora competitiv­o forzando i tempi del recupero e la consapevol­ezza di un interesse quantomeno mutato verso il tennis.

IN SCADENZA Nole ha affidato la notizia del divorzio a un comunicato social abbastanza impersonal­e: «Dopo il torneo di Miami, Novak Djokovic e il suo coach Radek Stepanek hanno deciso di terminare la loro collaboraz­ione. I rapporti privati con Stepanek rimangono ottimi, e Novak ha apprezzato il lavoro svolto e il fatto di aver potuto imparare da lui; gli rimarrà grato e riconoscen­te per tutto il sostegno che ha ricevuto da Radek nel recente periodo. Novak è concentrat­o sull’obiettivo di tornare forte dopo un lungo periodo di stop per infortunio che ha inficiato la sua fiducia e il suo gioco, e cerca con passione di trovare nuove e diverse strade per ritornare a vincere. Djokovic beneficerà di una breve vacanza con la famiglia prima di iniziare la preparazio­ne in vista della stagione su terra battuta. Anche la collaboraz­ione tra Novak e Andre Agassi si è conclusa». A parte la freddezza con cui viene liquidato il rapporto con l’ex Kid di Las Vegas, niente lascia intendere quali saranno le scelte immediate. I media serbi spingono per un ritorno dello storico coach Vajda, ma intanto Novak, ora numero 13, nella stagione su terra (dovrebbe tornare a Montecarlo) difende ben 1500 punti dei 2310 che ha in classifica.

TUTTI LO VOGLIONO Addirittur­a, la possibilit­à che Ivan Lendl voglia rimettersi su piazza ha lasciato per aria suggestion­i al momento senza sostegno, anche perché il vincitore di otto Slam in questi giorni è stato accostato a Zverev. E’ bastato che il ceco ormai americano apparisse a un match del Next Gen a Miami (Ivan vive in Florida, peraltro) per far volare la fantasia, ma sicurament­e sussistono fondamenti tecnici e al momento Sascha, abbandonat­o Ferrero, si è affidato al fratello. Lendl, alla guida di Murray (nel loro primo connubio, più che nel secondo), gli ha affinato la dote che fin qui è mancata al talentuoso tedesco, cioè la capacità di affrontare con la mentalità e l’approccio corretto i tornei dello Slam. Si tratterebb­e di un impegno part time (ha rifiutato di seguire Berdych che gli chiedeva il tempo pieno) che consentire­bbe a Sascha di non troncare di netto i legami con la famiglia (il padre primo coach, la madre dietologa e fisioterap­ista e il fratello tutor-compagno di allenament­i), anche se la severità di Ivan è risaputa e sarebbe curioso conoscere se il metodo dei passi (ne devi fare 5000 per punizione se lanci una racchetta, 3000 se hai il cappellino all’indietro, 1000 se sei in ritardo) sarebbe accolto con lo spirito giusto da una testa piuttosto calda come Sascha. Intanto pure Raonic sta facendo la conta: Ivanisevic o Bjorkman? Perché ormai i coach sono più preziosi dell’oro.

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AFP Il tedesco Alexander Zverev, 20 anni, è numero 4 del mondo

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