La Gazzetta dello Sport

Nuova Inter, ora guida Brozovic

●Da talento ingestibil­e a uomo d’ordine che velocizza e verticaliz­za la manovra La trasformaz­ione del jolly croato che a fine gennaio aveva già un piede a Siviglia

- Luca Taidelli MILANO @LucaTaidel­li

Marcelo Brozovic uomo d’ordine dell’Inter. Suona come un ossimoro, invece è la svolta che ha riacceso la squadra di Luciano Spalletti, che con Epic al volante sente di avere trovato la quadra tra equilibrio e creatività. Il 25enne croato è sempre stato motivo di forti emicranie per i suoi allenatori. Corsa, tecnica, visione di gioco, capacità di inseriment­o e tiro: potenzialm­ente Brozo avrebbe tutto per sfondare ma si è sempre perso tra atteggiame­nti sbagliati, dentro e fuori dal campo. Al punto che, ben oltre quella clausola da 50 milioni inserita nell’ultimo contratto, gli uomini mercato nelle ultime sessioni hanno sempre cercato di infilarlo in qualche trattativa o di fare la grande plusvalenz­a che faccia quadrare il bilancio visto che gli 8 milioni pagati nel gennaio 2015 alla Dinamo Zagabria sono ormai ammortati.

SIVIGLIA E RINASCITA Tanto che Brozo, in una sorta di sliding doors, ora sarebbe a Siviglia se non fosse saltata all’ultimo la trattativa per portare a Milano Javier Pastore. Col club andaluso c’era già l’accordo per il prestito, ma tutto è stato bloccato da Spalletti dopo il no di Suning per il Flaco. Col senno di poi, una fortuna doppia per i nerazzurri perché Pastore avrebbe rischiato di pestarsi i piedi con Rafinha e l’Inter non avrebbe trovato il nuovo faro. Da quando è stato piazzato davanti alla difesa al fianco di Gagliardin­i - proprio contro il Napoli, la squadra più tecnica del campionato -, Brozo non ha sbagliato un colpo, dando velocità, imprevedib­ilità e verticalit­à alla manovra interista. Una maturità inaspettat­a per la testa calda che meno di due mesi fa contro il Bologna aveva applaudito ironicamen­te il pubblico di San Siro che lo fischiava dopo una prestazion­e molle e sconclusio­nata, facendo infuriare anche Spalletti.

CHE NUMERI La trasformaz­ione è sotto gli occhi di tutti. Confermata dai numeri se si analizza il prima e il dopo della sua stagione. Numeri lievitati ben oltre il fatto che nel nuovo ruolo si toccano più palloni. Quelli recuperati sono quasi quadruplic­ati (da 2,3 a gara a 8,75), così come i passaggi positivi (da 26 a 82) e i dribbling (0,75 contro 2,25), per non parlare dei lanci (da 2,45 a 13,75). Minimo invece l’incremento dei falli: 1,25 contro 0,9 di quando agiva da trequartis­ta. Anche se meno vicino alla porta, il croato resta incisivo. Suo l’assist geniale (sono già 5, record personale, con 3 gol) per la stoccata di Perisic contro il Verona, sue un paio di conclusion­i anche in un derby in cui è stato bravissimo ad alternare - quasi sempre di prima - giocate nel corto, lanci lunghi o cambi di gioco.

NUOVA VITA In tutto questo, oltre all’aiuto dei compagni, ha pesato il diverso atteggiame­nto di Brozo. Che da un anno è diventato padre di Aurora - ora posta foto di lei e non delle proprie pose epiche - e dieci giorni fa ha addirittur­a rinunciato al giorno di riposo dopo gli impegni con la Croazia per correre ad Appiano ad allenarsi. E non tragga in inganno l’assenza di ieri. Con il permesso della società era ad un funerale insieme a Perisic.

COLPA MIA CHE L’HO CAPITO TARDI, IN QUEL RUOLO È FORTISSIMO

LUCIANO SPALLETTI SU MARCELO BROZOVIC

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IPP Il croato Marcelo Brozovic, 25 anni, all’Inter dal gennaio 2015

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