Nella testa e nel gioco Così la Fiorentina è rinata dopo il dramma
Contro tutti i pronostici, lontano da ogni speranza, piuttosto distante anche dalle suggestioni più ottimistiche. La Fiorentina è tornata ufficialmente in lotta per un posto in Europa. Ipotesi non contemplata fino a febbraio, diventata impensabile dopo la tragedia dello scorso 4 marzo. Cinque vittorie di fila (4 su 4 dopo la scomparsa di Astori) e un’armonia totale fra tutte le componenti del pianeta viola invece, hanno cambiato percorso, classifica e obiettivi.
COESIONE E SOLIDITÀ Molteplici le cause della clamorosa inversione di tendenza. La forza morale del gruppo e l’abilità a convertire il dolore in energia positiva hanno sicuramente consegnato il carburante perfetto al motore viola. Una compattezza dello spogliatoio che ha contagiato tutto il resto. Con la proprietà tornata a Firenze a seguire in prima persona e da vicino la squadra, e una tifoseria che ha messo da parte contestazioni ed astio verso chi guida la società. In campo, poi, la squadra è trasformata, partendo dalla difesa. Quel reparto guidato da Astori e ora divenuto a leadership condivisa, e capace di prendere un solo gol nelle ultime 5 partite.
RECUPERI E CALENDARIO Tra i singoli la storia di Saponara merita menzione. Tra guai fisici e scelte tecniche non era mai partito titolare in questo campionato fino alla scomparsa dell’amico Davide. Poi qualcosa è scattato, una molla che ha tirato fuori buona parte del suo potenziale. Da quel 4 marzo sono arrivate quattro partite da titolare giocate tutte a un ottimo livello. Trasformazione mentale che ha permesso alla squadra di trovare la fantasia che cercava. Anche il calendario ha fatto il resto. Chievo, Benevento, Torino, Crotone e Udinese le avversarie della striscia.
FATTORE PIOLI Un plauso gigante al tecnico. Umanizzato se possibile ancora di più dal dolore. Capace di usare parole perfette per toccare i tasti giusti di ogni suo calciatore. Responsabilizzando i più, tranquillizzando gli altri, permettendo a tutti di esprimere il meglio. Probabilmente andando addirittura oltre. Fattore tecnico e umano che vanno a braccetto per spingere la Viola in alto. E anche l’ultimo dei panchinari ha il vento in poppa.
FIGLI D’ARTE Tra i fattori dell’impennata in classifica, la continuità tecnica di Chiesa. Nessuno gli chiede di essere il salvatore della patria, ma solo se stesso. E lui tra scatti, giocate, assist e reti, dimostra ogni giornata di poter essere il crack del futuro. Parallelamente, Simeone è uscito dall’astinenza. Un buio da gol terminato nelle ultime due gare. Il Cholito sbloccato (ora a 9 reti) è manna per la squadra.
I NUOVI VANNO Anche il mercato sta dando i frutti sperati. Pezzella e Veretout erano garanzie, Milenkovic e Vitor Hugo sono esplosi recentemente. Biraghi migliora, Benassi è meno altalenante, Eysseric ha iniziato a battere qualche colpo e anche l’ultimo arrivato, Dabo, a Udine ha dimostrato di starci eccome. La Fiorentina ha presente e soprattutto futuro. Viste le premesse, comunque vada, sarà un successo.