Il Pescara chiude «Uno dei nostri puntava contro»
●Il club abruzzese di calcio a 5 alle prese con problemi economici, ma c’è l’ombra delle scommesse
Iproblemi c’erano, da mesi. Ma nel pomeriggio di ieri, con una Pec trasmessa negli uffici della Divisione Calcio a cinque, il Pescara ha comunicato la cessazione dell’attività. Si ritira dal campionato la squadra vicecampione d’Italia, capace di vincere uno scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe negli ultimi tre anni, e di raggiungere la semifinale di Uefa Futsal Cup nel 2016. Un lunghissimo comunicato del club e un post del presidente Danilo Iannascoli su Facebook hanno provato a spiegare la situazione. Un estratto: «Il risalto mediatico negativo a seguito dei fatti delle finali playoff (la rissa dopo gara-1 contro la Luparense, ndr) e la circostanza di dover giocare l’intero girone d’andata a porte chiuse hanno immediatamente allontanato tutti i nostri principali sponsor ma, malgrado questo, la società ha voluto proseguire». I giocatori, anche tramite l’Aic, nei giorni scorso avevano lamentato ritardi nei pagamenti degli stipendi.
SCOMMESSE Il Pescara, però, denuncia (e lo ha fatto sia alla Divisione che alla Procura Federale), un fatto ben più grave, avvenuto negli ultimi giorni di febbraio: la partita incriminata è quella sul campo del Kaos Reggio Emilia, trasmessa in diretta tv, persa 6-1 con i biancazzurri ridotti ai minimi termini tra infortuni e squalifiche (in questi mesi, fermati Canal e Capuozzo per doping e Rosa per irregolarità nel rilascio del passaporto). «Si è avuto il fondato sospetto – si legge –, che un nostro giocatore (che sarebbe stato riconosciuto nella sala dove sarebbe avvenuta la puntata, ndr) possa aver scommesso sulla sconfitta della propria squadra, disonorandone quindi il nome e la storia e falsando il campionato».
E ORA? Il campionato, sia in zona playoff che in quella per non retrocedere è comunque falsato: il Pescara perderà a tavolino le tre restanti gare che mancano alla fine della regular season. Ma è il male minore.