Ceccarini: «Iuliano-Ronaldo? Fallo pro Juve». Simoni: «Comico»
●L’arbitro che non diede rigore all’Inter: «Andava punita l’entrata del brasiliano». L’ex tecnico: «Per fortuna che ha smesso»
Aventi giorni dai vent’anni del non-rigore forse più discusso della storia del calcio italiano, ha parlato per la prima volta Piero Ceccarini, l’arbitro deputato quel 26 aprile 1998 a giudicare l’urto tra Ronaldo e Iuliano in area bianconera durante il derby d’Italia che sapeva di scudetto, con l’Inter che si recò a Torino con un punto in meno della capolista Juve. «Identificarmi solo ed esclusivamente per quell’episodio non mi fa piacere», ha detto ieri in un’intervista a Premium Sport l’ex arbitro di Livorno, oggi 64enne, confermando la decisione di non assegnare il penalty. «La prima impressione fu quella di uno scontro fisico di Ronaldo su Iuliano e non il contrario. Oggi confermo quello che vidi in campo: corrisponde alla realtà delle cose, se si vuol parlare di un contatto fisico. Il mio errore è stato quello di non aver dato una punizione a favore della Juve». Tesi confermata dal diretto interessato Mark Iuliano: «Ronaldo era troppo veloce, io ero fermo e mi sono trovato davanti a lui», ha ricordato l’ex bianconero a Rmc Sport. «Col senno di poi sarebbe stato meglio fischiare il fallo per noi e respirare, per poi tornare a giocare».
LA NUOVA POLEMICA Dura la replica dell’ex nerazzurro Gigi Simoni: «L’intervista di Ceccarini è una comica, siamo nel mondo dei sogni», ha detto il tecnico 79enne a Radio Kiss Kiss. «Meno male che ha smesso di arbitrare dopo i danni che ha fatto. Il mondo intero sa la verità, anche tanti juventini che incontro lo ammettono».
LA SENTENZA DI RONIE L’altro co-protagonista Ronaldo, in anticipo ai microfoni come allora in campo, lo scorso 9 marzo, in occasione della festa per i 110 anni dell’Inter aveva detto: «A quei tempi non giocavo solo contro altre squadre ma anche contro un sistema corrotto. Lo scoprimmo dopo due stagioni, molte persone andarono in galera e la Juve in Serie C: giustizia è stata fatta. Il calcio è uno sport puro e dobbiamo mantenerlo pulito: è qualcosa di buono per la gente».