La Gazzetta dello Sport

I leoni d’area pronti a ruggire Belotti-Icardi, gol per l’Europa

●Il Gallo è tornato a spingere il Torino, l’Inter di Maurito con la chance 3° posto

- Mirko Graziano MILANO

Mezzogiorn­o di fuoco al Grande Torino. Il Gallo ha rialzato la cresta e sfida il killer di Rosario. Pistoleri di razza Andrea Belotti e Mauro Icardi, un carrarmato finalmente sano e in fiducia il primo, una sentenza in area l’argentino: sono loro i simboli e i capitani di Torino e Inter, potenziali boom mercato la prossima estate.

LA RISALITA DEL BELO Stagione maledetta per il torello di Gorlago (comunque 12 centri in 27 gare, coppe comprese), colpa anche di un brutto guaio al ginocchio rimediato a inizio ottobre e affrontato con una certa fretta di guarire per poter essere presente un mese dopo al playoff mondiale della Nazionale contro la Svezia. E proprio a Solna, all’andata, ecco il primo chiaro segnale di un’annata stregata: minuto 6, cross da sinistra di Darmian e testata da due metri di Belotti con palla che esce di un niente. Sarebbe stato di fatto il colpo del k.o., il gol-qualificaz­ione dell’Italia, la consacrazi­one internazio­nale di un bomber che l’anno precedente l’aveva buttata dentro 26 volte in campionato. E invece Belotti ha finito per pagare fisicament­e a lungo quel generoso e «patriottic­o» recuperola­mpo, incassando una cocente delusione mondiale (per oltre un’ora in panchina al ritorno) e firmando poi un solo gol in campionato (fra l’altro inutile, contro il Napoli) fino a tutto gennaio. Periodo nel quale non a caso lo stesso Torino ha visto complicars­i i vari obiettivi stagionali, zona Europa League in testa. I primi concreti segnali di ripresa si sono visti a febbraio, netto quindi il cambio di marcia del Gallo da metà marzo: rete nella sconfitta interna con la Fiorentina, decisivo in due dei quattro gol rifilati al Cagliari, tripletta contro il Crotone(4-1 per i granata). Intanto la banda Mazzarri è tornata a vedere la zona Europa, traguardo per nulla facile, sia chiaro, ma non più impossibil­e, a patto naturalmen­te di portare a casa i tre punti oggi.

Dal canto suo, Icardi di pause ne ha avute invece pochissime: 24 gol in 26 gare di campionato, un bottino che lo ha portato a 105 reti in Serie A (95 con l’Inter e 10 con la Samp). Così quest’anno il 25enne bomber argentino: doppiette contro Fiorentina,

Roma, Sampdoria, Atalanta Cagliari e Verona; tripletta al Milan; poker a Marassi, contro la Samp; reti poi a Spal, Bologna, Chievo, Udinese e Fiorentina. A segno solo in area di rigore, impression­ante il rapporto tiri nello specchio-gol: 44 conclusion­i, appunto 24 centri. Arriva a Torino però con una gran rabbia in corpo, colpa della Var e delle clamorose occasioni fallite nel derby di mercoledì: gol annullato per un alluce in fuorigioco, poi due «strafalcio­ni» personali a un metro da Donnarumma. Due punti persi, una vittoria che avrebbe proiettato l’Inter al terzo posto ai danni della Roma. L’occasione-sorpasso si ripropone oggi, e allora occhio a Maurito, uno che sa farsi scivolare addosso ogni contrattem­po, e solitament­e trasforma pressioni e critiche in gol pesanti. Spalletti non ha dubbi: «Che risposta mi aspetto da Icardi? Ve la darà lui a Torino...». E di Maurito può parlare eccome pure Walter Mazzarri: «Si vedeva già all’epoca l’attaccante di razza: era molto giovane, arrivava dalla Sampdoria e noi abbiamo fatto tanti allenament­i per fargli migliorare il sinistro — ricorda il tecnico granata, ex guida dell’Inter — Ora si è affinato ed è diventato un campione. Lui e Belotti sono due grandissim­i attaccanti. Quando stanno bene, vedono la porta come pochi. Il Gallo lo ha dimostrato lo scorso anno, e senza gli infortuni avrebbe fatto raffiche di gol anche in questa stagione, ne sono certo».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy