La Gazzetta dello Sport

Gattuso non molla «Alla Champions crediamoci ancora»

●«Come mi sento dopo il rinnovo? Più incazzoso e con più voglia... In estate nessuna rivoluzion­e»

- Marco Pasotto INVIATO A MILANELLO (VARESE)

GIOCA DA LEADER PERCHÉ SI È MESSO A DISPOSIZIO­NE DEL GRUPPO

RINO GATTUSO SU SUSO

Fra i molteplici pregi che il nuovo contratto di Gattuso si porta dietro – ambientali, progettual­i, umani – c’è anche un dato temporale a sostegno dell’importanza e dello spessore di questo rinnovo: era dai tempi di Ancelotti che un allenatore rossonero non aveva un vincolo triennale col club. Anzi, tre anni e spiccioli. Questo avvalora forse meglio di qualsiasi discorso il concetto tanto caro a Fassone e soprattutt­o a Mirabelli: con Rino il Milan intende aprire un ciclo importante.

OBIETTIVI Gattuso venerdì mattina si è finalmente presentato al lavoro con un pensiero in meno. Il discorso contrattua­le, per quanto lui abbia sempre anteposto le esigenze del gruppo

a quelle personali, stava iniziando ad agitarlo un po’ e adesso sapere che si può iniziare a pensare seriamente alla prossima stagione è di aiuto e di stimolo. Rino ovviamente è sempre uguale, la tensione è la solita perché, come recita il mantra, «non possiamo permetterc­i di sbagliare nulla». E il solitario punticino fra Juve e derby non ha cambiato gli obiettivi: «La Champions è uno di questi. Dobbiamo crederci, almeno fin quando la matematica non ci condanna. Non vedo perché dovremmo mollare, dovremo giocare tutte le partite col coltello fra i denti. Anche perché bisogna guardarsi le spalle: il piazzament­o per l’Europa League va consolidat­o, ci inseguono tre squadre e non bisogna mollare di una virgola».

RISPETTO La domanda comunque sorge spontanea: ma come si sente dopo un rinnovo così importante? Per Rino è un rigore a porta vuota: «Mi sento più incazzoso di prima, sento ancora più pressione e ho ancora più voglia. E poi basta poco per ritrovarsi fuori da Milanello con la borsa in mano...». Ecco, in questo senso il Sassuolo negli ultimi anni ci ha dato abbastanza dentro. Sulla coscienza neroverde c’è lo scalpo di Allegri, ma anche Inzaghi e Mihajlovic hanno passato pessimi momenti dopo aver incrociato gli emiliani. Gattuso sotto questo punto di vista si trova nella posizione più tranquilla del mondo, ma del Sassuolo si fida pochissimo e quindi fa appello ai suoi ragazzi, con i quali assicura che nulla è cambiato dopo il suo rinnovo: «Con loro ho un rapporto particolar­e, c’è grande rispetto da entrambe le parti, io mi sento a mio agio e loro pure. In questo senso non c’era certamente bisogno di un nuovo contratto per migliorare le cose. Bisogna sempliceme­nte essere coerenti, guardarli negli occhi e non prenderli per i fondelli. Loro hanno sempre lavorato con grande voglia e serietà. Gli eventuali nuovi acquisti? Dovranno saper giocare a calcio e avere personalit­à, ecco il mix giusto. Ma non aspettatev­i rivoluzion­i: c’è una gran bella base e occorre rispetto per questi giocatori che mi hanno dato tanto». A proposito dei giocatori attuali, chiusura su un paio di nomi che facilmente riempirann­o le pagine di mercato. «Suso sta facendo un lavoro incredibil­e, dà un equilibrio di squadra molto importante. Tecnicamen­te potrebbe fare un po’ meglio, ma sta giocando da leader perché si è messo a disposizio­ne del gruppo. Anche Donnarumma può fare di più, però verso di lui c’è grande stima e rispetto. Jesus e Gigio non sono una preoccupaz­ione».

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Rino Gattuso, 40 anni, allena la prima squadra da fine novembre ANSA
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