La Gazzetta dello Sport

Hamsik, un record per Napoli

●Sfida il Chievo e arriva a 388 gare in A: staccato Bruscolott­i, deve rispondere alla Juve

- Gianluca Monti NAPOLI

L’uomo dei record ha bisogno dello scudetto per scrivere la storia. Marek Hamsik è il simbolo del Napoli di De Laurentiis: giovane (quando è arrivato in azzurro aveva appena vent’anni), bello da vedere, capace di battere tanti primati (Sarri può superare agevolment­e gli 86 punti della passata stagione) ma non ancora di vincere il tricolore. Oggi il capitano azzurro supererà Giuseppe Bruscolott­i, il capitano per definizion­e, quanto a presenze in Serie A con la maglia del Napoli: contro il Chievo gettone 388 per Hamsik e meritata standing ovation dei 45.000 del San Paolo. La gente ne ha apprezzato nel corso di questi anni la fierezza con la quale, a dispetto di qualche lusinga, Hamsik ha scelto alla fine di rimanere in azzurro. Il Milan lo ha tentato e la Juventus ne ha parlato con De Laurentiis, Marek però non ha voluto saperne di lasciare la città che lo ha adottato e dove stanno crescendo, a pane e pallone, i suoi figli.

MAGLIE La cresta dello slovacco è ormai una icona da queste parti, di bambini «pettinati» alla Hamsik se ne vedono a profusione. Del resto, in epoca maradonian­a all’anagrafe di Napoli ci fu un proliferar­e di Diego Armando. Qui con Maradona non si scherza, anzi Hamsik che lo ha battuto quanto a numero di reti in azzurro (al momento sono 121 per Marek contro le 115 del Pibe) lo ha omaggiato in settimana con la maglia dell’«aggancio». Quella del sorpasso, invece, è gelosament­e custodita da Hamsik, che conserverà anche quella di oggi tra i ricordi più cari. Di spazio nell’armadio dovrà però trovarne ancora perché se, come probabile, dovesse giocare tutte le partite fino a fine campionato, Hamsik il 20 maggio batterà anche il record assoluto di presenze in campionato che appartiene ad Antonio Juliano. «Totonno» si è fermato a 394, «Marekiaro» potrebbe arrivare a 395 contro il Crotone. Quel giorno, ovviamente, Hamsik spera di avere ben altro da festeggiar­e. Già perché la storia non è fatta solo di numeri ma principalm­ente di vittorie.

Hamsik ha messo in bacheca tre trofei con il Napoli ma vuole fortissima­mente il tricolore e sa che per centrare questo obiettivo c’è bisogno, anche, delle sue reti. Poche quest’anno rispetto al solito, appena sei.

CARICA DEI 101 Nonostante questo, però, Sarri gli ha sempre dimostrato fiducia e lo ha mandato in campo in ciascuna delle trenta partite di campionato. Oggi Hamsik farà trentuno, tornando titolare dopo essere partito dalla panchina contro il Sassuolo: servirà la sua classe per non lasciare scappare la Juve, ieri salita a +7. Paradossal­mente, Marek si «nota» più quando non gioca dall’inizio perché è in queste rare occasioni, come avvenuto al Mapei Stadium, che si percepisce la sua importanza per lo sviluppo della manovra azzurra. Hamsik mette ordine e, quando il regista è marcato stretto, scandisce il ritmo del possesso palla. Piuttosto, quest’anno gli è mancato spesso lo spunto vincente, non ha trovato talvolta quel tempo d’inseriment­o in

area avversaria che ne ha marchiato a fuoco la carriera. Già perché Hamsik il «vizietto» del gol lo ha sempre avuto. In Serie A con il Napoli ha segnato 101 volte, guarda negli occhi Vojak (102) e il primatista Sallustro (104). Il Chievo è avvisato (a proposito, Sarri sembra aver scelto Chiriches e Diawara al posto di Albiol e Jorginho senza operare ulteriori stravolgim­enti al suo undici titolare) ma anche le prossime avversarie del Napoli dovranno tener conto che Hamsik, l’uomo dei record, vuole stabilirne presto un altro che potrebbe rivelarsi determinan­te per scrivere la storia.

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Marek Hamsik, 30 anni, al Napoli dal 2007 GETTY

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