La dittatura delle difese Da Silvestre a Spolli il trionfo degli anti-eroi
●I guai del Genoa sono finiti quando Ballardini ha registrato il reparto arretrato, Giampaolo maniaco della fase difensiva
In fondo lo spettacolo può essere anche un muro difensivo: linee che si muovono con grande precisione, chiusure efficaci, salvataggi provvidenziali. Stavolta gli eroi del derby sono coloro abituati a restare spesso nell’anonimato. Quelli che, a conti fatti, hanno salvato il Genoa, visto che i guai rossoblù sono finiti quando Ballardini è riuscito a registrare la difesa. I difensori, però, sono anche quelli che spesso regalano a Giampaolo le soddisfazioni migliori. Il tecnico blucerchiato, si sa, è un maniaco della fase difensiva, ha teorie personali, invita i suoi difensori a muoversi a seconda della posizione della palla e non dell’avversario. Durante i suoi allenamenti estivi non è raro trovare nascosti tra i tifosi tecnici curiosi, pronti a studiare i suoi metodi, qualcuno in arrivo anche dall’estero. NUOVI EROI Uno zero a zero, insomma, può eleggere nuovi eroi e, stranamente, in questo derby non sono i due portieri. Pure loro poco impegnati. Stavolta i fuoriclasse sono duri e decisi, niente tocchi raffinati, ma chiusure eleganti. Silvestre e Ferrari non hanno fatto una piega, nemmeno quando la Sampdoria ha perso i due terzini titolari, prima Murru e poi Bereszynski, per problemi fisici. Con un reparto cambiato a metà non si è notato squilibrio. Silvestre ha esibito chiusure perfette, Ferrari ha contribuito a chiudere i varchi trasformandosi in muro e ribattendo qualche idea pericolosa degli attaccanti, in particolare di Pandev. Il meglio, però, quantomeno dal lato blucerchiato, è venuto dai movimenti in linea, precisi al millimetro, tanto da far cancellare due gol per fuorigioco e, in più, vanificare pure un possibile rigore. Quando Viviano si è scontrato con Rigoni, infatti, l’azione era già invalidata dalla bandierina alzata del guardalinee Alassio. Sincronia e fiducia nei compagni: Giampaolo si farà una ragione del poker di vittorie mancate, rivedendo al video, come fa sempre, le azioni difensive dei suoi giocatori.
UN’ARTE Per Ballardini, poi, la difesa è un’arte e lui su quella ha costruito l’impresa di salvare il Genoa. Ora anche quella di impedire alla Sampdoria le quattro vittorie consecutive che sarebbero passate alla storia. Come sempre lo ha fatto basandosi sulle capacità di Spolli, perfetto nel scegliere sempre la posizione giusta e nello sfruttare i suoi tanti centimetri di statura. Per una volta, però, il centrale argentino, grande intuizione di Preziosi, che lo ha tesserato in estate da svincolato, non è stato il migliore dei suoi. Oltre a Biraschi, sempre furbo e reattivo, si è esaltato Zukanovic. Anzi, soprattutto lui: potente e ruvido, bravo anche in fase di impostazione, ma ancor di più abile nell’intervenire sempre con grande tempismo ed efficacia su Zapata, cancellandone la giocata tipica: attesa dell’aggressione dell’avversario e partenza in progressione inarrestabile. Zukanovic, però, ha sempre scelto bene il tempo per l’intervento, spesso in scivolata. Eroe per una sera, in un derby speciale, visto che lui era anche un ex blucerchiato.
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IL NUMERO i pareggi per 0-0 per il Genoa in questo campionato: record stagionale condiviso con l’Inter