La Gazzetta dello Sport

Milinkovic-Lazio Un nuovo patto per volare ancora

●Il serbo, in calo, non segna da un mese e mezzo Inzaghi sicuro: «Tornerà presto sui livelli migliori»

- Stefano Cieri INVIATO A FORMELLO (ROMA)

Manca solo lui. Dopo la «crisetta» di marzo la Lazio è tornata a convincere nel suo complesso ed anche negli uomini-chiave. Tutti tranne uno. Il suo gigante buono, il giocatore che, fino a poco tempo fa, è stato spesso e volentieri l’uomo-copertina della banda Inzaghi. Nell’ultimo periodo, tuttavia, la stella di Sergej Milinkovic Savic si è un po’ offuscata. Il suo ultimo acuto è vecchio di un mese e mezzo: la doppietta con cui a Reggio Emilia spianò la strada al successo della Lazio sul Sassuolo (3-0). Dopo quella partita, per il numero 21 sono arrivate solo prestazion­i incolori, intervalla­te da alcune soste ai box per un risentimen­to muscolare.

RIPARTENZA Adesso, però, SMS è pronto a mandare nuovi messaggi al campionato. La Lazio, impegnata sul doppio fronte italiano ed europeo, non può fare a meno del suo valore aggiunto. E ne ha bisogno subito, già nella trasferta di oggi a Udine, dove i biancocele­sti inseguono il decimo successo esterno del campionato (sarebbe record assoluto per il club romano). E infatti Inzaghi sottrae il serbo al turn over che invece riguarderà molti dei titolari schierati giovedì contro il Salisburgo. È convinto, il tecnico, che il momento del serbo stia nuovamente per scoccare. «Era fermo da venti giorni - ha detto ieri Inzaghi a Formello -, il suo lieve appannamen­to è forse più una cosa mentale. Ha giocato poco col Cagliari, poi c’è stata la sosta e col Benevento è entrato solo nel finale. Contro il Salisburgo ho preferito tenere lui in campo piuttosto che Luis Alberto, perché più gioca e meglio è. Solo mettendo minuti nelle gambe Sergej può crescere ancora e tornare quello che è stato fino a un mese e mezzo fa. Sono comunque contento della sua prestazion­e di giovedì, ha chiuso in crescendo».

SEGNALI DI RISVEGLIO In effetti nella parte finale del match con gli austriaci Milinkovic qualche piccolo, ma significat­ivo, segnale di risveglio lo ha dato. Uno, in particolar­e: la palla con cui ha favorito la discesa di Felipe Anderson per il gol del 3-2. Oggi a Udine può completare l’opera. Nelle speranze dell’allenatore tornando pure a segnare. Anche perché degli 11 gol stagionali segnati finora da Milinkovic, ben 9 sono arrivati lontano dall’Olimpico. Una coincidenz­a che non può essere casuale. Milinkovic, evidenteme­nte, riesce ad avere un migliore feeling con la porta avversaria quando ha maggiori spazi davanti a sé. Situazioni di gioco che, appunto, si verificano più facilmente nei match esterni rispetto a quelli interni. Un buon auspicio per lui e per la Lazio che le prossime due partite, quella di oggi a Udine e quella di giovedì a Salisburgo, si giochino lontano dall’Olimpico.

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Sergej Milinkovic Savic, 23 anni, serbo, 11 gol in questa stagione AFP

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