La Gazzetta dello Sport

Scherzo Colantuono Bari frenato dall’ex Salernitan­a: Tuia-gol

- Franco Cirici BARI

Colantuono fa lo sgambetto al Bari. Dopo non essere riuscito a portare i pugliesi ai playoff un anno fa, stavolta da avversario ferma la corsa della squadra di Grosso verso il secondo posto. Ma lo fa con pieno merito. Rivolta come un calzino la Salernitan­a fra i due tempi, ricorre all’estro dell’ex Rosina e alla verve del giovane Rossi, e la Salernitan­a si ridesta. Alla resa dei conti il pari è giusto. Resta da capire, piuttosto, come mai uno come Rosina non abbia più spazio. Lo spettacolo sugli spalti, garantito dal tradiziona­le gemellaggi­o tra tifoserie (in 2000 da Salerno), nei primi 45’ è rispettato sul campo soltanto dal Bari. Vivo, effervesce­nte, spinto da un imprendibi­le Cisse e dal moto perpetuo Henderson. Non a caso è proprio il giovanotto scozzese, al 21’, a sbloccare il risultato con un tiro-cross, schizzato sulla schiena di Minala (un altro dei tanti ex della sfida) che beffa Radunovic. Il Bari potrebbe raddoppiar­e, subito dopo, a suggello di una mirabile triangolaz­ione Cisse-Iocolano-Cisse, ma Tuia salva mettendoci il corpo. «Abbiamo avuto il torto – ammette Grosso – di non chiudere i conti nel primo tempo». Della Salernitan­a nessuna

traccia, fatta eccezione per una gomitata rifilata da Odjer a Basha (se la cava col giallo).

CAMBI Diventano determinan­ti le mosse delle panchine. Colantuono passa al 4-3-1-2 e stringe il Bari nella sua trequarti. Ci provano senza fortuna Palombi e Rossi, al 9’ è ancora Palombi (servito da Rosina) a rendersi insidioso: salva Micai di piede. Il pari è nell’aria. Lo firma Tuia al 13’, di testa, sfruttando un calibrato angolo di Vitale dalla sinistra, dopo che il compagno Casasola (che si attribuirà il gol) aveva solo sfiorato il pallone. Ci si attende la reazione dei padroni di casa. Ma Grosso aspetta, forse troppo, a modificare il copione tattico. Prima è costretto a ridisegnar­e il centrocamp­o con l’innesto di Busellato per uno spento Nenè. Poi ricorre all’estro di Brienza e Floro Flores. Ma restano spiccioli di tempo. Eppure nel recupero lo stesso Brienza va vicino al colpo chiudendo centralmen­te. Negli spogliatoi scaramucce tra Minala e Improta sedate da Zito.

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