La Gazzetta dello Sport

Giornata super e Molinari rimonta Woods resta giù

●Quattro birdie e con 70 Francesco si avvicina ai migliori, a Tiger non riesce il miracolo (72)

- Ma.po.

Cambia marcia il Masters di Francesco Molinari. Dopo la bufera che venerdì ha spazzato via le speranze di tante stelle, a partire da Phil Mickelson (secondo giro con un inguardabi­le 79), il meteo all’Augusta National ha graziato i sopravviss­uti al taglio e si è visto. Venerdì Molinari non era passato indenne dall’Amen Corner, il trittico di buche dalla 11 alla 13 che spesso nella storia del Masters ha decretato il vincitore. Fino alla 10 Chicco era in linea con il par, ci era arrivato con un birdie e un bogey. Poi il doppio bogey alla 11, il bogey alla 12, la reazione con due birdie e un bogey nel finale a siglare il 28° posto parziale. Ieri anche la terza giornata non è cominciata bene. Pronti, via e un bogey alla 1. Ma lì è emersa la solidità mentale di Molinari, bravo a mantenersi nel par fino alla 7 per poi lanciarsi con due birdie, alla 8 e alla 10. E stavolta è uscito da vincitore dall’Amen Corner, chiuso con un birdie alla 13 che brilla di meno solo per il bogey alla 18. Il finale dice 70 (-2), un risultato e che lo lancia a ridosso dei migliori.

TIGER NO Giornata con più luci che ombre per Tiger Woods, che si era presentato con altre ambizioni ma che ha dovuto cominciare il terzo giro da numero 40 in classifica, con tre colpi persi nelle prime 5 buche. “Occorre vedere il risultato – ha detto – in varie prospettiv­e. Io sei mesi fa non mi sognavo nemmeno di essere qui, anzi non sapevo proprio se sarei tornato in campo. E invece ho avuto ancora la possibilit­à di disputare la gara. Ora so che giocherò anche nel fine settimana e magari con due score molto bassi chissà….”. Invece no, il grande ritorno al Masters è rinviato, ieri con 3 bogey e 3 birdie non è riuscito a dare il via alla rimonta.

CHE REED La sorpresa finora si chiama Patrick Reed, in testa dopo 36 buche con uno stellare -9, ne è la dimostrazi­one. Aggressivo e fuori dalle riche, come sempre, il 27enne di San Antonio si è dimostrato impermeabi­le alle tensioni create dal vento vorticoso che ha messo in crisi tanti grandi (a -7 c’è Leishman, a -5 Stenson, poi a -4 McIlroy e Spieth). Ci vuole altro per mettere con le spalle al muro Reed, conosciuto anche per la fiducia cieca in se stesso, forse la sua arma migliore assieme all’abilità di colpire la palla da destra a sinistra. Al texano dal brutto carattere e dal fisico non propriamen­te slanciato (alto 181 cm, dichiara 92 chili ma a occhio sembrano di più) ha chiuso il secondo giro in 66, ha piazzato tre birdie in tre buche consecutiv­e. L’ha fatto per tre volte. «E’ andato tutto secondo il mio piano — dice —, vedrò di portarlo a conclusion­e».

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Francesco Molinari, 35 anni, al Masters è stato al massimo 19°

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