Ruggito Diabaté Lo specialista (del ritorno) non si ferma più
Il Benevento si aggrappa al maliano: pure in Francia segnava dopo l’andata...
Tanto Paulo Dybala, straripante con la sua tripletta. Ma anche tanto Cheick Diabaté, sorprendente con la sua doppietta. Due gol alla Juve, mica ad un avversario qualunque. E che gol. Il primo da opportunista vero, con un tocco sotto misura. Il secondo con uno stacco di testa che ha esaltato il suo metro e 95 centimetri. Il pomeriggio dell’anticipo ha certificato la validità di questo attaccante ingaggiato da Vigorito nel mercato invernale. E’ arrivato a Benevento con gli investimenti di gennaio, lui che è un esperto di gol nei gironi di ritorno. Gli è successo al Metz (8 gol in 14 gare nel 2015/16) e poi a Bordeaux (10 gol da gennaio 2017 in poi). Qualcosa s’è mosso pure qui: la formazione sannita non è più quell’avversario morbido, facile da piegare. E se n’è accorto pure Allegri che ha portato via i 3 punti soffrendo più del dovuto.
SENZA TIMORE Diabaté, arrivato in prestito sino a giugno dalla squadra turca dell’Osmanlispor, è entrato in campo convinto di poter sopportare la marcatura di Rugani e Benatia e di poter tentare anche il colpo grosso. Sembrava cosa fatta, fino alla mezz’ora della ripresa, quando Viola ha sgambettato Higuain provocando il rigore trasformato, poi, da Dybala. Fino a quel momento, l’attaccante del Mali era stato l’attrazione del Vigorito: se l’è meritata tutta la standing ovation dello stadio, il 29enne gigante, quando De Zerbi l’ha richiamato in panchina per fare spazio a Iemmello. Una sostituzione che non ha convinto, anche se l’attaccante aveva speso molte energie. Orologio alla mano, lui la partita non l’ha persa: è uscito cinque minuti prima che la Juventus si portasse sul 2-3 e ridimensionasse la sua doppietta, la seconda nel giro di quattro giorni, dopo quella rifilata al Verona, mercoledì nel recupero. Resta la soddisfazione di aver bucato per ben due volte la difesa juventina. Peccato, invece, per la classifica che dopo questa sconfitta diventa sempre più impossibile per i sanniti. Ma da queste parti ci credono a prescindere, soprattutto adesso che Diabaté ha iniziato a segnare: fin qui, 5 partite, 194 minuti in campo, 5 gol. Una media di un gol ogni 39 minuti circa. Anche se non dovesse finire bene la stagione, resta comunque l’orgoglio di una squadra che De Zerbi ha saputo motivare nonostante quello zero in classifica che avrebbe abbattuto anche una roccia. Ma non il Benevento, che con gli acquisti di gennaio ha cambiato marcia. Peccato che la svolta sia avvenuta soltanto nel girone di ritorno e che al termine del campionato manchino soltanto 7 giornate.