Cairo in volo «Che Torino! Risollevati da Mazzarri»
●Il n°1 granata: «Piedi per terra, ma vittoria super. Bravo Belotti»
«Teniamo i piedi per terra, e pensiamo a una gara alla volta». Urbano Cairo frena eccome quando sente parlare di zona Europa non più così lontana. La terza vittoria consecutiva in nove giorni è un segnale di concreta ripresa, ma il presidente del Toro fa probabilmente bene a non caricare di ulteriori responsabilità il nuovo staff tecnico. Un cambio in corsa così radicale, anche nella filosofia di gioco, non può infatti essere immediatamente garanzia di continuità. «Appunto — chiarisce il numero uno granata — adesso concentriamoci solo sul Chievo per crescere un altro po’. Mazzarri è arrivato a metà stagione, e un bravo allenatore cerca sempre di cambiare la situazione attraverso le convinzioni personali. E’ successo di vivere un periodo non facile, c’è stata anche sfortuna, ma ci stiamo finalmente rialzando».
SOLIDI, COMPATTI... «La vittoria è importante perché ottenuta contro una grande Inter, che qualche giorno fa aveva di fatto dominato il derby di Milano. Mi è quindi piaciuta la solidità del Toro contro una delle formazioni più in forma del campionato, oltretutto fortissima dal punto di vista fisico». Poi Cairo racconta di aver incontrato l’ex c.t. azzurro Ventura, «era qui a vederci, è un amico, è un tifoso del Toro. E porta fortuna (ride, ndr). Speriamo che venga a vederci spesso. C’era anche la moglie di Gian Piero, si è commossa nel ritrovare il nostro stadio...».
ALLO STADIO C’ERA VENTURA, È UN AMICO E CI PORTA SEMPRE FORTUNA LJAJIC ? CON LA TECNICA CHE HA PUÒ DIVENTARE STRAORDINARIO URBANO CAIRO PRESIDENTE TORINO
BELOTTI E LJAJIC I tre punti di ieri hanno riavvicinato la tifoseria alla squadra, «ma il nostro pubblico non ha mai abbandonato il gruppo, è di grande supporto.
Ci possono stare dei momenti particolari...». Grandi risposte sul campo da parte di Belotti e Ljajic: «E’ vero, Belotti ha giocato davvero bene, anche se io preferisco esaltare la prestazione generale dei ragazzi». E’ comunque intrigante la considerazione che Cairo fa su Ljajic in particolare: «E’ un Adem diverso da quello visto finora, e mi riferisco anche alle precedenti esperienze. Credo che Mazzarri sia il tecnico giusto per esaltare il ragazzo all’ennesima potenza. Con la tecnica che ha, Ljajic può diventare un giocatore straordinario nel momento in cui riesce a produrre con una certa continuità quelle corse in più che il mister gli chiede». L’ultima domanda è su Sirigu, eroe di giornata, portiere di esperienza, classe 1987, quindi nemmeno troppo vecchio per sognare in grande, ovvero una maglia azzurra, magari anche come «chioccia» di Donnarumma e Perin. «Lo vedono tutti, non servo io per descrivere quello che sa fare Sirigu. E’ bravo e vanta una carriera importante». Portiere da 30 presenze in Champions League con il Psg, «senza dimenticare che in azzurro ci è già stato».