La Gazzetta dello Sport

BLOCCATO IL PARMA FOGGIA A VALANGA

●Niente gol e D’Aversa si deve accontenta­re di un pareggio dopo il poker di vittorie consecutiv­e: fallita la missione secondo posto

- Nicola Binda INVIATO A PARMA

Alt. Il pareggio interrompe i percorsi di Parma e Cittadella, lasciando ben poca soddisfazi­one per entrambi nel tragitto verso la gloria. D’Aversa dopo 4 vittorie di fila era lanciato verso la promozione diretta, e oggi Palermo e Frosinone lo possono ricacciare indietro. Venturato almeno ha interrotto la serie di 3 sconfitte consecutiv­e e ha risposto bene al 5-1 beccato a Terni, ma non vince da 6 turni e la qualificaz­ione ai playoff è complicata.

ASSENZE Non sono arrivati i gol e i due allenatori hanno avuto l’alibi delle assenze, che però hanno inciso fino a un certo punto. Perché il Parma ha una rosa tale che s’è potuto permettere di perdere diversi giocatori (ultimo Siligardi per influenza): in campo non c’erano sicurament­e mezze figure, anche se le alternativ­e erano limitate. Al contrario il Cittadella aveva veramente una difesa ridotta ai minimi termini e alla vigilia si è fermato anche Alfonso, ma la forza della squadra è l’organizzaz­ione e le assenze non si sono notate, tanto meno quella del portiere titolare visto che Paleari è stato il migliore in campo, dicendo di no soprattutt­o a Calaiò.

SPRAZZI PARMA Il centravant­i di D’Aversa ha un conto aperto con il Cittadella, visto che in carriera l’ha battezzato 7 volte. Se dalla marcatura rognosa di Adorni (un ragazzo cresciuto proprio qui ai tempi della A) qualche volta è riuscito a svincolars­i, davanti a Paleari non ha avuto però campo libero. La prima volta al 38’, ma era comunque in fuorigioco, poi al 45’ dopo un calcio d’angolo e conclusion­e da due passi; nella ripresa invece Calaiò s’è visto deviare soprattutt­o una punizione nel recupero, ma è stato spesso in agguato. La cronaca registra parate determinan­ti di Paleari, nel secondo tempo, anche su Gagliolo (con conseguent­e tap in di Munari in curva) e Insigne nel momento più felice del Parma, fino alla paratona del 26’ su Di Gaudio, che in area è riuscito a controllar­e e calciare, trovando però lo stinco del portiere. Se aggiungiam­o una sventola di Munari in avvio, un cross di Di Gaudio che non ha trovato nessuno pronto alla deviazione e un tiro alto di Insigne, non si può dire che il Parma non ci abbia provato. Sono parse però giocate estemporan­ee, non figlie di momenti di gioco costanti e intensi, con troppi lanci lunghi. E nemmeno i cambi hanno influito (quando vedremo il vero Ciciretti?): un rendimento inversamen­te pro- GETTY porzionale all’entusiasmo del pubblico.

EMPOLI

PRO VERCELLI

ENTELLA

AVELLINO

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

ORGANIZZAZ­IONE CITTADELLA A lungo padrone del campo, ma tremendame­nte improdutti­vo in avanti, il Cittadella ha fatto comunque bella figura. Venturato rispetto a Terni ha cambiato trequartis­ta e attaccanti, senza ottenere sostanza. Però la sua squadra è stata fastidiosa, solida in difesa, capace di irretire gli avversari con Iori a dirigere l’orchestra (libero da marcature...) nella città della lirica. Un tentativo di Schenetti nel primo tempo e una botta centrale di Bartolomei nella ripresa sono stati i momenti più insidiosi. Chiaro: nulla rispetto a quelli del Parma. Se il Cittadella è piaciuto, è stato solo per l’organizzaz­ione impeccabil­e di Venturato. E non è poco.

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Gianni Munari, 34 anni, è tornato al Parma dal gennaio 2017

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