Di Francesco, derby e finale «Battito Roma Ci crediamo»
●L’allenatore tra Lazio e Liverpool E vince il premio Bearzot (su Inzaghi)
Qui Liverpool a te Lazio. Difficile pensare che nella testa di Di Francesco ci sia qualcosa che esuli dal sorteggio di Champions o dal derby in arrivo. Perché è difficile pensare ad altro, anche ai premi. Già, perché Eusebio Di Francesco è il vincitore dell’8a edizione del premio Enzo Bearzot, che ritirerà il 21 maggio al Coni. L’ufficialità è arrivata ieri, in un rush finale che l’ha visto prevalere guardacaso su Simone Inzaghi. Un piccolo antipasto del derby di domani sera, una vittoria al fotofinish su cui ha pesato lo splendido percorso europeo della Roma (anche se gli organizzatori giurano che non abbia invece influito il tonfo della Lazio a Salisburgo). Quel giorno Di Francesco già saprà se un po’ più in la, il 26, potrà inseguire un sogno inatteso a Kiev. «Stiamo raccogliendo i frutti del duro lavoro – ha detto il tecnico della Roma – Perché non possiamo credere di poter raggiungere la finale? Sono sicuro che nei cuori di tutti i romanisti c’era questa sfida al Liverpool. Sincronizziamo ancora i nostri battiti con i loro e affrontiamo la semifinale con la grinta e l’orgoglio che ci ha portato fino a qui».
OCCHI SUL DERBY Già, anche se poi oltre al derby, ci saranno Genoa e Spal, tre gare fondamentali per la qualificazione alla prossima Champions. Lo sa bene Di Francesco, orientato a confermare il 3-4-3 con cui ha schiantato il Barcellona (ballottaggio tra Schick e Under), ma lo sa anche Daniele De Rossi: «Il campionato è importante quanto la Champions, vogliamo far bene nel derby. Una partita delicatissima non solo per il discorso cittadino, ma anche per la classifica. Questa sfida ci sta distraendo dall’ubriacatura di gioia di martedì. Non ero fiducioso di poter entrare tra le prime 4. Il Liverpool? Ha battuto il City, la mia favorita. Ha un allenatore che mi fa impazzire, siamo preoccupati ma il giusto. Possiamo avere delle chance».
LA FIDUCIA E forse anche di più, almeno a sentire i dirigenti, entusiasti. «È un sorteggio grandioso, il derby di Boston – dice il presidente Pallotta, riferendosi alla proprietà Usa del Liverpool – Ma non è la rivincita dell’84, quella era un’altra generazione. Possiamo batterli, soprattutto con pochi errori e giocando come con il Barcellona. Salah? Per 180’ sarà guerra, poi amici come prima». E il d.g. Mauro Baldissoni si spinge oltre: «Dobbiamo ambire a vincere la Champions». Prima, però, c’è un derby da giocare e da vincere. Lo sa Di Francesco, che da ieri non dice altro ai suoi.
>De Rossi: «La gara di domani pesa per la città, ma anche per la nostra classifica»