La Gazzetta dello Sport

Elkann ruggisce «Una gran notte di orgoglio Pochi come noi»

● Il capo di Exor: «I nostri obiettivi non cambiano» E Berlusconi: «Ho tifato i bianconeri»

- F.d.v.

Dalle lacrime all’orgoglio, dai rimpianti a nuovi trionfi. A freddo, due giorni dopo la cocente eliminazio­ne del Bernabeu, sono arrivate le parole di John Elkann, presidente di Fca ed Exor. Che ha commentato la serata di Champions senza alcun riferiment­o all’arbitro Oliver, al rigore discusso e maledetto assegnato nei secondi finali, all’espulsione di Buffon e alle polemiche post partita. «Per gli juventini è stata una notte di grande orgoglio per quello che è stato fatto in campo», ha detto il numero uno nella conferenza stampa dopo le assemblee di Fca, Cnh e Ferrari che si sono svolte ad Amsterdam.

RIMONTA «Questa partita non cambia niente – ha aggiunto il numero uno di Fca ed Exor — la Juventus ha dimostrato di essere in grado di vincere 3-0, partendo da uno 0-3, e poche squadre hanno la capacità di farlo». Il riferiment­o è alla lettera agli azionisti inviata dal rampollo di casa Agnelli il giorno stesso della gara di ritorno dei quarti di finale. «La Juventus ha vissuto l’anno più significat­ivo della sua storia — aveva scritto Elkann —, conquistan­do il sesto scudetto consecutiv­o. Ha superato la più grande Juventus di tutti i tempi, che nel quinquenni­o degli Anni 30 ne vinse 5 di seguito. La Juventus ha vinto anche le ultime 3 Coppe Italia ed è arrivata per la seconda volta in 3 anni in finale di Champions, dove è stata battuta dal Real, forse la squadra di calcio più forte della storia, vincitrice delle ultime due finali di Champions». Non cambia la prospettiv­a di Elkann, che aveva pronostica­to successi sportivi e finanziari anche nella stagione in corso. Così come non cambia l’opinione sul lavoro svolto dal cugino Andrea Agnelli, che in 8 anni di presidenza bianconera ha messo in bacheca 6 scudetti, 3 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane. «E’ merito anche dei suoi valori — aveva scritto Elkann sempre nella lettera agli azionisti — una cultura che il presidente ha temprato nel corso degli ultimi 10 anni, esortando tutti quanti ad andare avanti “Fino alla fine!”. Questa determinaz­ione è molto importante per le organizzaz­ioni di successo che devono sempre restare concentrat­e sulla prossima sfida, l’unico modo per non farsi distrarre dai traguardi conseguiti».

IL TIFO DI BERLUSCONI La gara di Madrid resterà uno snodo importante nella stagione juventina, perché dovrà spingere i bianconeri verso nuovi obiettivi: il settimo scudetto, che Elkann spera di festeggiar­e anche quest’anno con i figli sul prato dello Stadium, e la quarta Coppa Italia. Orgoglio è la parola scelta anche da Silvio Berlusconi: «Ho tifato per la Juve in quegli ultimi minuti — ha ammesso l’ex presidente del Milan —. I bianconeri hanno dato prova di grande orgoglio e sono usciti a testa alta. Peccato perché se facevano la stessa impresa della Roma sarebbe stato ancora più bello».

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