La Gazzetta dello Sport

De Laurentiis passa la palla «Aspetto Sarri»

●La clausola scade il 31 maggio: «Pronto a trattare, ma senza forzare»

- NAPOLI g.m.

Aurelio De Laurentiis sa essere un fiume in piena ma anche aspettare sulla riva del fiume. È quel che farà fino al giorno in cui lui e Maurizio Sarri non si siederanno per parlare di futuro. Soltanto allora tutto sarà più chiaro, soltanto allora si capirà il destino dell’allenatore del Napoli che ha una clausola rescissori­a da 8 milioni esercitabi­le entro il 31 maggio. De Laurentiis l’ha definito «un duplice problema» ma poi ha rilanciato la palla a Sarri. «Ci sarà qualcuno che verrà a romperci le scatole? Accetterà Sarri? Questa è una domanda da fare a lui, non a me». Interrogat­ivi non lanciati a caso e lasciati cadere con furbizia.

PRIORITÀ CAMPIONATO La stessa con la quale De Laurentiis ha rivelato un particolar­e, per altro già noto all’epoca: il contatto con Klopp in occasione di Napoli-Borussia Dortmund del 2013. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora, Benitez è rimasto due stagioni sulla panchina azzurra e dopo ANSA è arrivato Sarri, che ora De Laurentiis proverà a trattenere: «Mi risulta che abbia un contratto fino al 2020 ed io l’ho voluto fortemente. Certo, esiste una clausola ma vorrei che ci sedessimo uno di fronte all’altro per vedere insieme cosa si può fare e trovare una soluzione. Io sono disponibil­e 24 ore su 24, per Sarri ci sono sempre. Quando vorrà firmare, anche con eventuali modifiche da lui richieste per le quali sono disponibil­e al negoziato, io sono qui». De Laurentiis lascia passare il messaggio che adesso spetta solo a Sarri (che piace a Chelsea, Tottenham, Monaco e Zenit) decidere: «Mi sembra inutile ora forzare la mano di un allenatore come Sarri che è concentrat­o nel preparare le partite contro Milan e Udinese. Il rinnovo è un problema importanti­ssimo ma di secondaria importanza adesso».

PIANI A Giusto, giustissim­o. La lotta scudetto incombe. Ci sarà tempo, magari dopo Juve-Napoli, per avere un quadro più chiaro e magari a quel punto stringere i tempi per decidere chi sarà il prossimo allenatore azzurro. Sarri è la prima scelta, un eventuale erede non sarebbe però da considerar­e una carta di riserva: «Ogni allenatore ha bisogno di tempo per migliorare — ha concluso De Laurentiis — e ciascuno, anche straniero, ha delle problemati­che che si porta dalle precedenti esperienze profession­ali. Comunque, ci sono solo “piani A” e non delle alternativ­e».

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Aurelio De Laurentiis, 68 anni, e Maurizio Sarri, 59

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