La Gazzetta dello Sport

C’è Lasagna, l’apriscatol­e dell’Udinese È tornato lui e si rivede il gol

- Francesco Velluzzi

Indispensa­bile. Quanto è mancato Kevin Lasagna all’Udinese. Domenica scorsa, contro la Lazio, al ritorno da titolare, gli sono bastati tredici minuti per ritrovare il gol e per far capire all’Udinese, al tecnico Massimo Oddo e ai tifosi bianconeri che è imprescind­ibile. Kevin Lasagna è l’unico attaccante che ha dato soddisfazi­oni alla famiglia Pozzo che ha investito su di lui e lo ha acquistato nel gennaio 2017, tenendolo parcheggia­to al Carpi fino a giugno scorso per farlo poi decollare dall’inizio di questa stagione, la sua seconda in serie A.

RUOLO Lasagna è tornato in campo per venti minuti contro la Fiorentina, ma ha giocato nuovamente da titolare alla Dacia Arena contro la Lazio e non è bastato per evitare l’ottava sconfitta di fila della sua squadra che sembra aver perso certezze. Kevin ha giocato tutta la partita, ma, per sua stessa ammissione, ha retto un’ora. Si era infortunat­o a Torino, guarda caso in quella che fu la prima della lunga serie di sconfitte della formazione di Oddo, una striscia che si è allungata partita dopo partita, proprio senza Lasagna, bloccato da un fastidioso stiramento. Dall’11 febbraio all’8 di aprile sono passati praticamen­te due mesi e l’Udinese non solo non ha mai vinto, ma ha trovato il gol in due sole occasioni con la Sampdoria (autogol) e Sassuolo (Fofana). Contro Roma, Juve, Atalanta e Fiorentina l’urlo è sempre rimasto in gola. Nè De Paul, nè Perica, né Maxi Lopez, alternati da Oddo in attacco GETTY nel 3-5-2, sono riusciti a trovare la via della rete. Quello del gol è, quindi, diventato il principale problema della squadra che non ha mai trovato un vero sostituto di Totò Di Natale. Ma domenica è tornato Lasagna, unico italiano schierato dal tecnico abruzzese.

MODESTO Lasagna fa il modesto. In settimana è stato ospite nella redazione del Messaggero Veneto e ha tenuto a precisare: «Il gol segnato domenica è stato importante per il morale, ma non sono l’uomo della provvidenz­a». Oddo si augura che in questo finale di stagione, invece, lo possa essere. Già da oggi a Cagliari dove le sue accelerazi­oni possono essere un grosso problema per gli altri e grossi difensori del Cagliari (tutti uguali, fatta eccezione per Pisacane). «Conterà la testa, questa squadra è stata molto condiziona­ta dagli infortuni», ha detto l’attaccante che nell’ultima stagione in B a Carpi ha chiuso con 14 gol. In serie A a Udine è già a otto, tutti segnati su azione. Un bottino che, senza infortunio, sarebbe stato sicurament­e maggiore.

ITALIANO VERO Lasagna in Friuli è ben integrato. Ha trovato la sua dimensione, fa vita tranquilla, non ama la movida e la mondanità. Ma vive a suo agio in una città a misura d’uomo dove la priorità è il lavoro. L’attaccante è uno degli italiani scelti da Gino Pozzo nel progetto Udinese, insieme a Scuffet, Pezzella, Zampano, Pontisso e Angella, ancora alle prese con un infortunio. Ma oggi, forse, sarà ancora Kevin l’unico italiano a partire titolare, probabilme­nte con Rodrigo De Paul accanto. L’argentino, che porta il 10 di Di Natale sulle spalle, sembra in netto vantaggio su Perica e Maxi Lopez che, finora, hanno segnato tre gol in due, uno in meno di De Paul che con i piedi ci sa fare, ma deve essere decisament­e più concreto.

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Kevin Lasagna, 25 anni, attaccante di San Benedetto Po, è alla prima stagione con l’Udinese

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