La Gazzetta dello Sport

INTER: OCCASIONE DA NON PERDERE

I nerazzurri a Bergamo per rientrare in area Champions

- L’ANALISI di SEBASTIANO VERNAZZA @SebVernazz­a

Aprile dolce dormire. L’Inter ha cominciato il mese nel segno del vecchio proverbio: 0-0 contro il Milan nel recupero del derby, la sconfitta col Torino. Sarebbe però sbagliato catalogare il rallentame­nto alla solita voce «alti e bassi nerazzurri». Nelle due partite l’Inter non ha dormito, anzi, è sembrata bella sveglia. Sono mancati i risultati, non i valori tecnico-tattici. Sia col Milan sia col Toro la squadra di Luciano Spalletti è stata dominante. Non ha completato l’ultimo metro, non si è mostrata cattiva sotto porta.

Il problema è la classifica, che non prevede bonus per chi sfodera un bel calcio e raccoglie poco. Stasera l’Inter gioca a Bergamo una partita che non sarà decisiva - resteranno sei giornate -, ma fondamenta­le sì. Domani Lazio e Roma si sottrarran­no punti a vicenda nel derby e gli «spallettia­ni», da quinti che sono, possono rientrare tra le prime quattro, in area Champions. Devono vincere, però, o almeno pareggiare: se all’Olimpico prevalesse una delle due, l’Inter col pari aggancereb­be al quarto posto la perdente del derby romano. L’occasione va colta, il calendario non ne offrirà più molte.

C’è di mezzo l’Atalanta, che a casa sua è brutta bestia per chiunque. Si profila la sagoma di Gian Piero Gasperini, ex avvelenato come Walter Mazzarri domenica scorsa. L’Atalanta palesa qualche problema di formazione, Gasp si ritrova senza Ilicic e Petagna e potrebbe lanciare dall’inizio il giovane Barrow, ma la Dea è squadra nel senso pieno del termine, ha un’identità collettiva, non individual­e, ed è spinta dalla motivazion­e forte del ritorno in Europa League. E pure Spalletti ha problemi: niente Brozovic squalifica­to, Candreva in dubbio. Molto ricadrà un’altra volta sulle spalle di Icardi, che deve farsi perdonare gli sfondoni contro il Milan e il digiuno col Toro. La Maurito-dipendenza è nei numeri, il capitano ha segnato 24 dei 50 gol interisti, quasi il 50 per cento. Perisic ne ha realizzati nove e non ci vuole un genio per capire che all’Inter difettano le energie alternativ­e. Se si fermano quei due, il motore si spegne. Il terzo marcatore risulta essere Skriniar, difensore, con 4 gol. A Spalletti sono mancate le reti dei centrocamp­isti. L’allenatore sapeva che gli sarebbe servito Nainggolan 11 gol nella Roma «spallettia­na» della scorsa stagione - e si era illuso che il belga sarebbe arrivato. Ha dovuto arrangiars­i con Vecino e Borja Valero. Poi gli hanno preso Rafinha, convincent­e per tecnica e personalit­à, ma ancora a secco: l’Inter ha bisogno del primo Raf-gol, perché è l’ora e per sgravare un po’ Icardi dall’obbligo della timbratura.

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