Bianchi e Cusinato beffate: la Polieri è madama Butterfly
●Nei 200 farfalla la 17enne supera le medagliate europee in vasca corta. I 200 dorso a Restivo
Ci sono ben tre madame butterfly a pescare il pass europeo dopo i 200, che Alessia Polieri vince di mestiere perché sul podio ci saliva a 17 anni: la romagnola, già qualificata per i 400 misti, si toglie lo sfizio di battere due medagliate continentali in vasca corta reduci da grandi prestazioni, come Ilaria Bianchi e Ilaria Cusinato, che hanno contribuito a rendere questa finale incerta ed aperta sino al tocco della Polieri, autrice di 2’08”15, settima al mondo quest’anno mentre la Cusinato diventa la quinta italiana di sempre in 2’08”78 e dopo la frazione in staffetta per la vittoria della 4x200 e la doppietta nei misti diventa la stakanovista dei campionati, ruolo che le si addice visto che ha per idolo la laddy di ferro Hosszu.
BAFFI È tornato Matteo Restivo, e la scaramanzia del baffo ha funzionato anche stavolta come nel 2017 per la qualificazione mondiale quando stampò il record italiano in 1’56”55: stavolta al futuro cardiologo triestino basta un 1’56”93 per volare a Glasgow, insieme all’altro fiorentino Filippo Megli, che si prende i 200 sl in 1’47”78 su Di Cola (‘98) e Mattia Zuin, l’altro allievo di Morini per una 4x200 tutta da ricostruire al maschile. C’è un cambio netto generazionale nella gara che Gabriele Detti non ha potuto nuotare al rientro dal consulto medico sulla spalla che lo ha rassicurato. Nei 200 rana Luca Pizzini, che si allena e impegna tutti i giorni la Pellegrini a Verona, domina in 2’09”91 e resta l’unico qualificato: a Londra 2016 conquistò il bronzo. Il duello più acceso è nei 100 farfalla maschili: con Matteo Rivolta che la spunta per un centesimo in 51”89, sesto crono mondiale del 2018, sul primatista italiano Piero Codia, passato ai 50 in testa di 21 centesimi (24”10) rispetto al campione europeo di Copenaghen. «E’ sempre un piacere gareggiare con Piero: siamo grandi rivali, caratterialmente molto diversi, ma ci rispettiamo a vicenda». Un confronto all’ultima bracciata risolto solo al tocco: più lesto quello del milanese di stanza a Roma. Da dove arriva la nuova sprinter più veloce azzurra: Lucrezia Racco, che con appena 4 allenamenti in vasca e 3 in palestra - per via degli impegni nello studio legale dove svolge praticantato - riesce a respingere di 7 centesimi l’espertissima Erika Ferraioli in 25”33. Per la Raco, nata nel ‘91, è il primo tricolore in carriera, come per Megli.