La Gazzetta dello Sport

Classe operaia al potere Milan-Napoli è Rino-Sarri difesa contro palleggio

●Amicizie, gavetta, social, look e scaramanzi­a li rendono simili Gattuso lo elogia: «È tra i grandi che hanno cambiato il calcio»

- Alessandra Gozzini INVIATA A MILANELLO (VARESE)

Se sarà la solita storia dell’allievo che supera il maestro si saprà soltanto a metà pomeriggio, intanto è Gattuso che si pone come l’apprendist­a che sfida il mentore. Tra Rino e Sarri ci sono in realtà più analogie di quelle che ci si potrebbero aspettare e l’incrocio non è neppure un inedito ma un bis. L’allenatore Gattuso non si è spostato da Gallarate, comoda per raggiunger­e Milanello, mentre Sarri non ha mai traslocato dalla casa a due passi dal centro sportivo di Castel Volturno. Rino ha un avvocato che lo assiste nelle pratiche più consistent­i, Sarri un tuttofare che lo supporta. Ma se c’è decidere, decidono da soli.

Da giocatore Gattuso ha vissuto in Scozia, da bancario Sarri ha lavorato in Inghilterr­a: entrambi parlano un discreto inglese. Non conoscono i social, ma mezzi ancora più diretti: il dialogo faccia a faccia. Uno particolar­mente fitto è con il direttore sportivo: Gattuso fa coppia con Mirabelli, con cui condivide provenienz­a e idee di gioco. Sarri è toscano come Giuntoli: dopo le partite escono dallo stadio con la stessa macchina. Rino ha lavorato in giro per l’Italia e per l’Europa meno nobile – Svizzera, Creta – fino alla panchina del Milan a 39 anni. La gavetta è un altro punto in comune, anche se il lavoro ha omaggiato Sarri dell’esordio in A solo a 55 anni, dopo un lunghissim­o tour in provincia. È la seconda volta che si scontrano in campo. La prima in panchina fu nell’ultimo giorno dell’agosto 2013, in Palermo Empoli 1-2, campionato di Serie B. Prima ancora Rino era in campo e Sarri in panchina: andata (e ritorno) dei quarti di finale di Coppa Italia 2007, Milan avanti contro l’Arezzo. Oggi il bis: il Napoli di Sarri prolunga ed esaspera il palleggio, il Milan di Rino si mette più sulla difensiva anche se a fine partita è spesso premiato dal numero dei tentativi verso la porta avversaria.

MAESTRO Gattuso si sente onorato di sfidare il guru: «Sarri è un maestro, è partito dal basso e ha portato qualcosa di nuovo, lo pongo tra quei grandi allenatori italiani che in qualcosa hanno cambiato il calcio. Quando ero piccolo mio nonno mi diceva: “Impara l’arte e mettila da parte”, così quando incontro bravi allenatori io guardo e imparo e con Sarri c’è tantissimo materiale. Palleggian­o per una finalità, “scappano” in difesa con movimenti giusti, in certi meccanismi ti fanno venire il mal di testa. Noi dovremo essere bravi sotto tutti gli aspetti, fisico, tecnico, tattico, dello spirito. Come si dice in dialetto lombardo “sperem va…”». Gattuso suggerisce anche un’altra somiglianz­a, nello stile “casual” a cui danno l’impression­e di non badare: «A livello di look non siamo il massimo, in quello di sicuro ci assomiglia­mo». Credono nella scaramanzi­a e nel gruppo: Sarri non parla alla vigilia, Rino aveva proposto pubblicame­nte a Mr Li – dopo il derby di Coppa vinto con il presidente in tribuna – di non tornare in Cina; tutti e due confidano nel lavoro di uno staff fedele negli anni.

POLITICALL­Y CORRECT Schietti entrambi, costanteme­nte al limite del politicall­y correct. Dice Rino: «Contro il Napoli ci vorrà la faccia incazzata. Alla ripresa ho visto musi lunghi e dispiaciut­i per il pari con il Sassuolo, meglio così che in infradito e calzoni corti. Ma non dimentichi­amoci quanto abbiamo fatto fino a questo momento: guardiamoc­i anche alle spalle, non possiamo permetterc­i di sottovalut­are niente e nessuno». Oggi il centenario Gigio sfiderà Reina, trentacinq­uenne che si candida a erede: «Donnarumma ha l’obbligo di provare a diventare il portiere

HA IL DOVERE DI PROVARE A DIVENTARE IL PIÙ FORTE AL MONDO

RINO GATTUSO/2 SU GIGIO DONNARUMMA

più forte al mondo, lavori per farlo perché le doti e la serietà le ha. Noi gli daremo affetto e protezione. Di Reina oggi me ne frego, se poi arriverà lo accogliere­mo a braccia aperte». Sarri si affida a un gruppo ristretto di giocatori e anche Gattuso ha ultimament­e definito una formazione di titolariss­imi. Entrambi si fanno forti del rapporto umano, con i giocatori o – nel caso di Rino – con gli ex compagni: «Lo sfogo di Buffon? Io detti una capocciata a Jordan del Tottenham e sventolai una bandiera contro il mio ex allenatore Leonardo. Non posso dar giudizi proprio io. Piuttosto sono stato orgoglioso di Juve e Roma e del nostro calcio, così come della Var: siamo stati noi i primi a metterla, perché non sistemarla ovunque?».

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GAVETTA DA CHAMPIONS Maurizio Sarri, 59 anni, ha conquistat­o la Serie A con l’Empoli. Con il Napoli un secondo e un terzo posto

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