Duo Sudamerica con un incubo: i gol di Hamsik
●Emergenza: Zapata e Musacchio dal 1’ Col Villarreal ne presero due da Marek
Sperimentare una difesa nuova contro Callejon-Mertens-Insigne è come provare il numero del trapezista che cammina sul filo senza reti di sicurezza, all’aperto, quando la tramontana soffia forte. Gattuso però non ha scelta: contro il Napoli, nella partita più difficile di tutto il finale di campionato, la coppia centrale sarà Zapata-Musacchio. Rino riesce a essere ottimista, perché Cristian e Mateo non sono i classici difensori di riserva: «Da parte mia c’è grandissima fiducia – ha detto ieri –. Zapata andrà al Mondiale e Musacchio è un grande professionista». Soprattutto, sono più legati al Milan di quanto sembrerebbe. Zapata è ormai un veterano con un altro anno di contratto e Musacchio resterebbe volentieri anche nella prossima stagione.
2-0 E 0-2 Bonucci è squalificato e Romagnoli infortunato, questo si sa. Quello che si ricorda un po’ meno è che Zapata e Musacchio hanno già visto il Napoli da vicino. Avevano una maglia gialla e giocavano per il Villarreal nel 2011-12. Nel girone di Champions, Napoli-Villarreal 2-0 e Villarreal-Napoli 0-2. Sia in Italia sia in Spagna segnò un ragazzo con la cresta e il 17. È lo stesso 17 di oggi: Marek Hamsik. Comunque squadra strana, quel Villarreal: aveva Diego Lopez poi portiere al Milan, De Guzman poi centrocampista al Napoli, Gonzalo Rodriguez, Borja Valero, Pepito Rossi, Nilmar, Marcos Senna. Forti. Incredibilmente, arrivarono ultimi a zero punti nel girone di Champions e terzultimi in Liga: retrocessi.
MBAYE Zapata e Musacchio hanno provato in settimana e non sono una soluzione disperata. Zapata, ad esempio, ha la caratteristica più importante per giocare tra Insigne e Mertens: la rapidità. Il problema sarà la ruggine: da quando è arrivato Gattuso, Cristian ha giocato solo 93 minuti in A, Mateo 360. Inevitabilmente dovranno improvvisare, anche perché hanno giocato insieme da titolari nella difesa a quattro solo contro il Csu Craiova, nel preliminare di Europa League. Per capire quanto sono lontane quelle partite, basta ricordare chi giocò in attacco sia all’andata sia al ritorno: Niang.