Il Genoa blinda la A, ansia Crotone
●La Var annulla un gol a uno scatenato Medeiros, poi segna Bessa. I calabresi si svegliano tardi
Un’intuizione perfetta ed una disastrosa. La sfida tra Genoa e Crotone viene decisa, anche e soprattutto, dalle mosse dei due tecnici: Ballardini azzecca alla perfezione l’innesto di Medeiros, seconda punta per un tempo devastante. Zenga, invece, prova a inventarsi Ajeti mediano e regista, ritrovandosi alla fine risultati miseri: l’albanese non imposta, e questo probabilmente era stato messo in preventivo, ma soprattutto è nullo in fase difensiva. Cosa sorprendente. Opposto, come risulta, a Medeiros, che spesso si sposta tra le linee, non lo intercetta mai, anzi non riesce neppure a infastidirlo. Tantomeno prova a contribuire nel disinnescare gli inserimenti da dietro di Bessa, tra l’altro letali.
TANTA VAR L’esito delle due scelte è fondamentale, perché grazie a quelle il Genoa domina il primo tempo, tanto che nella ripresa, quando Zenga corre ai ripari, inserendo Barberis per Ajeti e spostando in regia Mandragora, il Crotone diviene padrone del campo, pur creando una sola occasione davvero importante per il pareggio. Determinante, quantomeno nella prima parte del match, risulta la Var, che interviene ben tre volte in 28 minuti, toglie i dubbi per un fallo di mano in area calabrese in avvio, poi cancella un rigore, concesso da Irrati per atterramento di Medeiros da parte di Cordaz, trasformandolo in giallo per simulazione ai danni del portoghese, quindi conferma la rete di Bessa, seconda stagionale in maglia rossoblù, quella che decide la partita. E’ il 28’, l’azione è rapida: filtrante a centro area, scontro tra Ceccherini e Galabinov e sul lancio di Medeiros per Bessa è proprio il difensore dei calabresi che tiene in gioco il centrocampista. Facile la rete di testa in solitudine.
PORTOGHESE VOLANTE A mettere in affanno gli ospiti è proprio Iuri Medeiros, che parte da destra ma spesso si sposta tra le linee, sempre indisturbato, calcia tre volte verso la porta, innesca la rete decisiva e piazza anche l’idea che porta, nel finale di primo tempo, all’assist di Hiljemark per Bessa. Stavolta però il centrocampista arrivato a gennaio dal Verona fallisce il bersaglio. Il giovane lusitano, arrivato a Genova a gennaio su consiglio di Veloso, abbina tecnica e rapidità, sa concludere e pure cercare l’assist, deve migliorare ancora nella gestione di alcune situazioni importanti, ma potrebbe essere la vera rivelazione del finale di stagione del Genoa.
CONTROMOSSA Zenga corre ai ripari nell’intervallo e crea un po’ di affanno in Ballardini. Con Mandragora il Crotone fa ripartire meglio l’azione, arretrando tra i due difensori centrali in fase di impostazione, in più continua a far da contraerea sui lanci lunghi per Galabinov. Un lavorone. Il campo, per il Genoa, sembra farsi in salita: Laxalt e Lazovic si bloccano indietro; Medeiros, costretto ad agire in spazi più ampi, si esaurisce; Bessa non può più inserirsi con continuità. La partita, insomma, cambia faccia, tanto che il tecnico ospite rischia pure il 4-2-4 superoffensivo inserendo prima Tumminello e poi Diaby. Il Genoa vacilla ma non crolla, con Ballardini che si copre subito le spalle grazie a Cofie e Pereira, piazzati al posto di Bessa e Lazovic: Perin para facilmente un tiro da buona posizione di Trotta, poi vede scheggiare il palo il colpo di testa di Ricci, innescato da Martella.
SALVEZZA BLINDATA Rischi episodici. Chi ne corre di più grandi è ancora Cordaz, che vede sfilare accanto al palo una conclusione di Cofie, liberato da Pandev, para bene un tiro di Bertolacci e ringrazia la traversa su cui si stampa la seconda conclusione del centrocampista genoano. Pur soffrendo, il Genoa vince con merito la sfida, blinda la salvezza e lascia i tremori futuri solo al Crotone.