La Gazzetta dello Sport

L’accusa di Oddo: «Su quel corner quanti assenti...»

●Il tecnico friulano: «La concentraz­ione non si allena». Carli, neo d.s. del Cagliari: «Guai a mollare»

- Mario Frongia CAGLIARI

«L’esonero di Rossi e l’ingaggio di Carli? Dopo la pessima prova di Verona, serviva aria nuova. Avessi potuto, mi sarei cambiato anche io». Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini la racconta così. Nel giro di 24 ore il siluro al d.s. assunto a giugno («Lo ringrazio, profession­ista onesto e leale») e l’abbraccio al sostituto: «Conosco da anni Carli, mi ha soffiato Vecino. Sapevo che lo seguivano altre squadre (Verona, ndr), domenica scorsa ci siamo sentiti. Mi ha colpito che sia voluto venire subito da noi in una situazione difficile. Lopez? Conosce meglio di tutti l’ambiente, andiamo avanti con lui fino in fondo». Marcello Carli, vent’anni di Empoli, in tribuna domenica scorsa al Bentegodi, coglie l’attimo: «Sarebbe un grave errore pensare che con questa vittoria siamo salvi. In questi quattro giorni vissuti con la squadra ho colto valori importanti. Ma guai a mollare. La salvezza? Pensiamo a giocare le ultime sei gare con l’energia e la concentraz­ione mostrata con l’Udinese». Il dirigente frena gli entusiasmi: «Il mercato? Ci penseremo. Qui si può fare qualcosa di importante e trovare altri Vecino». In breve, tre punti e salute in casa Cagliari. «Ho visto la reazione giusta dopo lo svantaggio, con temperamen­to e concentraz­ione. Cigarini? Sapevamo cosa vale in campo e fuori. E con Barella mezzala, abbiamo tanto», dice Diego Lopez. L’allenatore rossoblù non molla: «Il discorso salvezza non è chiuso, contro l’Inter serve la stessa voglia». Per il match winner Ceppitelli, secondo gol in stagione, gioia stellare: «Era basilare vincere».

UDINESE IN RITIRO Dal centrale a Massimo Oddo: «Il problema? Una questione di testa. Sul corner da cui è nato il 2-1 ero certo che avrebbero segnato, ho visto quattro dei nostri totalmente assenti». Il tecnico dei friulani - che per ora non rischia, ma l’Udinese è già in ritiro - è furioso: «La concentraz­ione non si può allenare. Dopo il gol di Lasagna non abbiamo avuto la forza e il coraggio per chiuderla. Dopo nove sconfitte non ci sono scusanti».

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