Barça, la Liga in mano ma la festa non è qui
●Sul Camp Nou aleggia ancora la sconfitta di Roma in Champions Battuto il Valencia con Suarez e Umtiti. E Messi resta a secco
Il Barcellona batte 2-1 il Valencia, terzo in classifica, ha le mani ben salde sulla Liga e stabilisce il nuovo primato di giornate senza sconfitta in Liga, 39. Ma l’atmosfera che avvolge il Camp Nou e accompagna il record è da funerale, o quasi. La botta europea rimediata martedì a Roma è più forte di qualsiasi gesta nazionale. Sabato prossimo a Madrid col Siviglia il Barça potrà vincere anche la finale di Copa del Rey e incamminarsi verso un più che degno doblete, però sembra che tutte le strade dei pensieri blaugrana portino a Roma. A quel 3-0, al terzo addio consecutivo alla Champions nei quarti, al singolo trionfo europeo rimediato in 7 anni che le 5 vittorie in Liga (compresa questa, ancora da chiudere) non potranno mai mitigare. IL CONFRONTO Al Camp Nou ieri gli spettatori non arrivavano a 70.000 nonostante avversario quotato e orario benevolo, Umtiti ha segnato e non ha festeggiato, le dichiarazioni a fine gara sono state bigie, il record come annacquato da quanto successo martedì. E mercoledì. Perché l’idea che il Madrid possa vincere la sua tredicesima Champions, terza consecutiva e quarta in 5 anni ovviamente a Barcellona pesa come un macigno. E lo stesso vale per il confronto tra Messi e Ronaldo, con vista sul Pallone d’Oro.
VITTORIA OBBLIGATA Valverde ieri ha fatto due cambi rispetto a Roma: dentro Coutinho (che in Champions non può giocare) e Paulinho. Fuori Semedo e Rakitic, Dembélé ancora in panchina, Busquets ancora infiltrato e in campo nonostante il doloroso acciacco al mignolo del piede destro. Valverde voleva la vittoria a tutti i costi per evitare che la piaga romana si allargasse alla Liga, che minasse altro terreno. L’ha ottenuta meritando ma anche soffrendo. Il Valencia gioca bene e ha la testa leggera: la Champions è sicura, i fantasmi della scorsa stagione sepolti.
I GOL Suarez, che in Europa segna col contagocce, ha aperto subito la partita sfruttando al meglio un bel taglio di Coutinho, Umtiti l’ha chiusa nella ripresa con un colpo di testa al primo palo su angolo dello stesso Coutinho. Nel finale il rigore di Dembélé su Gayà trasformato (con fortuna) da Parejo. Ter Stegen stava per pararlo, e già prima aveva fatto un intervento miracoloso su Rodrigo con l’aiuto della traversa. Il Barça ha creato parecchio, il Valencia ci ha sempre creduto e nel recupero Zaza, entrato da poco, ha avuto sulla testa la palla del pareggio.
ADDIO ANDRES? A quel punto era già uscito anche Iniesta, che aveva fatto saltare lo stadio con una girata spettacolare fermata da Neto e che era stato salutato dalla solita sentita ovazione al momento del cambio. Il Camp Nou vuole che Andres non se ne vada: “Ringrazio il pubblico ma l’affetto della gente, per grande che sia, non mi farà cambiare una decisione già presa” ha detto Iniesta in zona mista. Non era mai stato così chiaro sul suo futuro, che a questo punto è difficile non considerare lontano dal Camp Nou. Andres sembra deciso ad andare in Cina, dove diletterà il pubblico locale con le sue giocate e con i suoi vini, la cui commercializzazione pare faccia parte del pacchetto offertogli. In caso quella di Roma sarà stata la sua ultima apparizione in Champions. Da qui la grande tristezza mostrata da Andres all’Olimpico. Il Barça dal canto suo si consolerà con la Liga e proverà a riprovarci l’anno prossimo. Senza il suo mago.