La Gazzetta dello Sport

Paura a Pescara Minacce al Bari con botti e bastoni

●L’hotel della squadra preso di mira dai teppisti Venerdì le scritte a Grosso: «E’ solo un episodio»

- Orlando D’Angelo PESCARA

Grande tensione prima di Bari-Pescara. E’ stato un pomeriggio elettrico, ma poi per fortuna allo stadio Adriatico tutto è filato liscio grazie allo schieramen­to di circa trecento agenti da parte della questura di Pescara: i quasi ottocento tifosi del Bari sono stati scortati fino all’ingresso dell’A14 senza problemi. Le premesse avevano fatto temere il peggio.

MATTINATA Era andata decisament­e peggio nella mattinata: grande via vai di mezzi e di agenti attorno all’hotel Carlton, nel cuore della riviera pescarese, per proteggere la squadra del Bari in ritiro. Alle 2 e 45, in piena notte, le volanti sono intervenut­e nei pressi dell’albergo dopo la segnalazio­ne di un forte boato: un potente petardo, che fortunatam­ente non ha colpito cose o persone, è esploso a due passi dalla struttura. Qualche ora più tardi si è registrato anche un tentativo di aggression­e con una mazza da baseball al dirigente barese Giovanni Loseto, come ha denunciato il presidente biancoross­o Giancaspro prima della partita: «Purtroppo qualche intemperan­za ha sconvolto la nottata della squadra e vista la situazione di classifica posso anche capire che qualcuno vada fuori di testa. Degli scalmanati hanno circondato l’albergo, alcuni con delle minacce verbali».

CASA GROSSO Il clima pesante si respirava già dal giorno precedente, visto che tra giovedì e venerdì era stata presa di mira la casa della famiglia Grosso a Spoltore, cittadina confinante con Pescara: scritte offensive contro il Bari e un gallo morto appeso al cancello esterno dell’abitazione. Il 40enne allenatore pescarese a fine partita ha voluto stigmatizz­are l’accaduto: «Un episodio non può macchiare l’immagine della città in cui ho vissuto e in cui vivrò sempre. Pescara resta una città civilissim­a». Un aplomb ritrovato dall’allenatore del Bari dopo la sfuriata sua e della squadra al fischio finale di Pinzani: nervi tesi, arbitro accerchiat­o, scaramucce con i giocatori pescaresi e con gli addetti alla sicurezza dello stadio. Dal referto dell’arbitro toscano potrebbe saltare fuori brutte sorprese per il Bari in vista della gara di martedì col Novara.

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Le scritte di fronte all’abitazione della famiglia di Grosso a Spoltore

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