Scatto dell’Avellino Ma l’Entella rimedia con super Ceccarelli
Minimo sforzo e massimo risultato. L’Avellino, accorto e attento (ma anche parecchio incerottato), ci ha creduto. L’Entella, invece, più propositiva, ha visto i fantasmi quando è andata sotto. Ma, alla fine, dopo aver trovato il pareggio, ha messo gli avversari alle corde. E nel finale gli ospiti hanno sbandato pericolosamente. Il pareggio, assieme agli altri della giornata, ha lasciato le cose in classifica come le ha trovate. Foscarini, però, ha mantenuto la media inglese sulla panchina irpina: una vittoria in casa e un pareggio fuori. Alfredo Aglietti ha ritrovato con l’Entella un gol che mancava dallo scorso 29 marzo (Gatto nella sconfitta in casa con il Palermo). Ci ha pensato il capitano Ceccarelli a prendere per mano i biancocelesti nel momento più difficile. Sull’angolo di Aramu, De Luca ha toccato quel tanto che bastava per liberare sul secondo palo Ceccarelli: per il difensore spaccata e gol. Non segnava dall’ottobre del 2016, in Entella-Vicenza 4-1. Ed è stato proprio Ceccarelli nei minuti successivi con due splendide chiusure a sbarrare la strada agli attaccanti irpini: tempismo (sul gol) e sostanza nel suo mestiere di sempre di difensore, insomma.
SAGGEZZA TATTICA Da quelle chiusure di Ceccarelli è iniziato il forcing finale dell’Entella. Proprio al 90’ Lezzerini si è dovuto superare su una botta al volo di Crimi. In altre situazioni l’Avellino ha traballato, ma ha retto. Tolto questo finale, però, gli ospiti erano riusciti a chiudere parecchi spazi all’Entella. Con saggezza tattica i campani avevano contenuto e a inizio ripresa erano riusciti anche a colpire: cross di Molina (dai cui piedi erano già partiti traversoni interessanti) e testa di Asencio. A seguire solo La Mantia aveva spaventato Lezzerini. Poi il gol di Ceccarelli ha cambiato l’inerzia del match. Episodio curioso, infine, nel primo tempo. Subito dopo essere stato pesantemente redarguito da Aglietti da pochi passi, Belli dalla fascia è riuscito ad infilarsi nella difesa ospite costringendo Lezzerini ad una respinta. La salvezza passa anche attraverso qualche urlaccio al momento giusto.