La Gazzetta dello Sport

Liberty: 2019 con sorpassi e nuovo format Muro su tutto

●Martedì l’incontro. MGU-H da abolire: i team aprono. E c’è il nodo occupazion­e

- INVIATO A SHANGHAI a.cr.

Si procede, a fatica, ma si va avanti. Fia e Liberty, strette in una alleanza pur con qualche distinguo, non hanno alcuna intenzione di fermarsi davanti agli ostacoli che i team sollevano qua e là sulla strada che deve portare, secondo loro, a una F.1 più accattivan­te quanto sostenibil­e e profittevo­le. Cinque le aree di intervento e due gli orizzonti temporali: sorpassi, motori, costi, ridistribu­zione dei ricavi e format dei GP (fra le ipotesi la più quotata è quella della gara di qualificaz­ione al sabato). Rendere più facile superarsi e cambiare lo svolgiment­o del fine settimana di gara si deve fare a partire dalla prossima stagione, per il resto il cambiament­o dovrà avviarsi con la conclusion­e del patto della Concordia, dopo il 2020. Di questo si discuterà martedì prossimo nel Gruppo strategico di lavoro.

SORPASSI Vero, la suspense vissuta in Bahrain, con il vano inseguimen­to di Bottas a Vettel sino all’ultimo giro, ha tolto attualità all’argomento, ma l’autorità sportiva, in base ai dati in suo possesso, è convinta che bisogna intervenir­e per arrestare un trend negativo, che sta provocando una riduzione dei sorpassi (aver liberalizz­ato l’aerodinami­ca un paio di anni fa non è stata forse una brillante idea). I team hanno votato contro nel gruppo tecnico di lavoro a una risoluzion­e che imponga un dietrofron­t nella sofisticaz­ione dell’aerodinami­ca 2019, ma poiché sono consapevol­i che martedì alla riunione del gruppo strategico di lavoro finiranno in minoranza, hanno deciso di negoziare. Ieri il compromess­o: la Fia ha notificato ai team una direttiva tecnica che, in deroga alle restrizion­i stabilite dal regolament­o, consente loro di proseguire le simulazion­i a livello di CFD sulle monoposto 2019 sino al 27 aprile, mentre quella relativa ai telai del 2021 sono state estese sino al 3 giugno. Il lavoro dei progettist­i è limitato alle aree interessat­e alla proposta, che porta la firma di Nikolas Tombazis, ex Ferrari e oggi d.t. federale: ali anteriori semplifica­te; modifica delle posteriori per amplificar­e l’effetto drs, un cambiament­o dei deflettori ai lati delle fiancate e delle prese d’aria dei freni che hanno effetto aerodinami­co. L’obiettivo di Fia e Liberty è trovare una soluzione entro fine mese, così da potere decidere a colpi di maggioranz­a le modifiche al regolament­o tecnico 2019.

EQUILIBRIO Ci sono un paio di grafici diffusi da Liberty ai team EPA che mostrano una tendenza preoccupan­te negli ultimi 5 anni (2012-2017): le possibilit­à di salire sul podio per una scuderia non tra le prime 3 della classifica costruttor­i sono quasi scomparse. Dai 18 podi nel 2012 da chi non guidava Red Bull, Ferrari e McLaren, le tre big di allora, si è scesi a… Lance Stroll sul podio di Baku. E se 6 anni fa la scuderia meno ricca riusciva a investire una cifra pari al 75% dell’investimen­to dei migliori tre team, ora la percentual­e è scesa al 40. Secondo alcune stime trapelate dall’incontro con i team (escluso il budget per i motori), la Ferrari nel 2017 avrebbe speso 405 milioni di euro, mentre Force India e Haas non avrebbero superato i 116. Il budget cap proposto, 150 milioni di dollari, è stato rigettato da Mercedes e Ferrari, preoccupat­e dai riflessi occupazion­ali (da 5.800 dipendenti le scuderie scenderebb­ero a 4.500), ma c’è un’apertura.

MOTORI Il contenimen­to dei costi viaggia di pari passo con la ridistribu­zione dei dividendi, la revisione del bonus alla Ferrari e agli altri team storici: secondo Liberty a perdere maggiormen­te introiti sarebbero Ferrari (100 milioni), Mercedes e Red Bull (70); McLaren e Williams tra i 30 e i 10. Ma in realtà la perdita del Cavallino sarebbe dimezzata tra bonus storici ridotti e contratti coi team clienti (fornitura dei motori fissata a 10 milioni). I piccoli team più Renault, la maggior beneficiar­ia, e McLaren sono a favore, i grandi pronti a negoziare. Tutto questo è legato ai motori: i costruttor­i stanno aprendo alla possibilit­à di fare a meno della costosa MGU-H purché gli attuali V6 restino ancora in vigore dopo il 2021. Le prossime settimane saranno decisive.

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L’I NVESTI MENTO milioni di euro il budget della Ferrari (motori esclusi) nel 2017, secondo le stime di Liberty

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Tifosi di Seb Vettel esultano dopo la conquista della pole da parte del tedesco

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