La Gazzetta dello Sport

L’Amstel accende il Trittico delle Ardenne

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C’è Peter Sagan a sette giorni dal trionfo alla Roubaix, anche se questa corsa gli si addice meno rispetto al pavé. C’è Philippe Gilbert, che scatta con l’1 e l’ha già vinta quattro volte, 2017 compreso. C’è il suo compagno Julian Alaphilipp­e, che fa le prove per la Liegi-Bastogne-Liegi di domenica prossima. Poi Niki Terpstra, l’uomo del Fiandre, altro asso nella manica dell’armata Quick-Step. E, ancora, Vincenzo Nibali, il re della Sanremo, che torna dieci giorni dopo il ritiro ai Paesi Baschi e roderà il motore a sua volta in chiave Liegi. Quindi altri che pure l’hanno vinta: Cunego (2008), all’ultima recita della carriera in una grande classica, Gasparotto (2012 e 2016), Kreuziger (2013) e Kwiatkowsk­i (2015). Ma anche il plurivitto­rioso dell’anno Valverde, Matthews, Van Avermaet, Wellens, Benoot, Gerrans, Dillier, Uran, Ulissi, Daniel Martin e Colbrelli, quest’ultimo reduce dal 2° posto di mercoledì alla Freccia del Brabante e punta, per l’occasione, della BahrainMer­ida dello stesso Nibali.

TRE CAUBERG È un fior di parterre quello dell’Amstel Gold Race numero 53, la corsa che oggi (diretta RaiSportSa­t dalle 14.50, Eurosport dalle 14.45) apre il Trittico delle Ardenne e che l’Italia ha vinto 7 volte, 6 nelle ultime 16 edizioni. Da Maastricht a Valkenburg (siamo nel Limburgo olandese), 263 km tutti d’un fiato, col tradiziona­le stillicidi­o di côtes – ben 35, l’ultima a 7 km dall’arrivo – e il simbolo Cauberg, con i suoi 1200 metri al 5,8% di pendenza media e punte al 12%, da ripetere tre volte.

DONNE L’Amstel si corre pure al femminile, con tutte le nostre migliori al via, tranne la regina della Freccia del Brabante, Marta Bastianell­i. Però rientra Elisa Longo Borghini, costretta dall’influenza a saltare il Fiandre.

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Peter Sagan re della Rouabix

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