La Gazzetta dello Sport

ALLEGRI «I TIFOSI APPLAUDIVA­NO E A ME GIRAVANO... LEZIONE IMPARATA»

«Abbiamo studiato l’errore del Bernabeu. Napoli ancora in corsa. E se non vinciamo nulla, magari al club vengono dubbi sul mio futuro»

- Fabiana Della Valle INVIATA A TORINO

Un girone dopo è tutta un’altra musica, celestiale per le orecchie dei tifosi della Juventus. È cambiata la location (da Marassi allo Stadium) ma soprattutt­o la prospettiv­a: dopo la batosta dell’andata con la Samp, la Regina dei sei scudetti consecutiv­i scivolò in quinta posizione, a -4 dal Napoli capolista. Oggi Madama è in fuga verso il 7° sigillo, con 6 punti di vantaggio sugli azzurri e lo scontro diretto del ritorno ancora da giocare.

SETTIMANA CRUCIALE «Sarebbe un’impresa irripetibi­le», dice Massimilia­no Allegri, che però non vuole sentir parlare di allungo decisivo. «Non lo è. Era importante vincere dopo Madrid. Ma ora non possiamo gestire i sei punti, mercoledì bisogna vincere a casa del Crotone per non arrivare allo scontro diretto in condizioni di classifica differenti. Questa settimana non sarà decisiva ma sicurament­e importante. Di scudetto parlerò solo quando ce lo consegnerà la matematica». Nel frattempo ringrazia Pjanic, uscito per una contrattur­a («Il suo infortunio è stato decisivo, non pare nulla di grave»), loda Douglas Costa e Höwedes («Il primo l’ho messo per allargare la Samp, è un peccato non aver avuto il secondo per tutta la stagione: serio e grande profession­ista») e difende Dybala («Non era cupo per il cambio: buona gara, con la tecnica deve farci vincere le partite»).

PAROLE TRAVISATE Però ammette che la rabbia per come è andata a finire a Madrid non l’ha ancora sbollita: «Quando lo Stadium ci applaudiva, a me giravano le balle per come siamo usciti dalla Champions. Per due giorni ci siamo sfogati, da sabato però la Juve ha rimesso la testa sul campionato. Dalla gara del Bernabeu abbiamo imparato che dovevamo stare più attenti sul fallo laterale, l’abbiamo rivisto con i ragazzi. Ora dobbiamo stare concentrat­i perché il Napoli è ancora in corsa». Infine torna sul futuro dopo le parole della vigilia: «Forse sono state travisate le mie parole, ho solo detto che come sempre mi incontrerò con la dirigenza: ho un contratto fino al 2020 e c’è totale sintonia. Poi magari non vinciamo niente e potrebbe essere la società ad avere dei dubbi». Se ne riparlerà, ora contano i fatti (sul campo) più della dialettica.

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