Con 4 assaltatori e il dominio in fascia la Signora va a nozze
●L’entrata di Douglas Costa dà superiorità sui lati. La Juventus ha giocato 740 palloni e il 67% arrivano da lì
Con Douglas Costa in versione Garrincha è un po’ come presentarsi allo sportello di una banca in compagnia di Arsenio Lupin: qualcosa porti a casa. Alla lunga, nel calcio, la differenza la fanno più gli uomini dei moduli, anche se va sottolineata l’interpretazione della partita che Massimiliano Allegri chiede alla sua squadra. L’allenatore vuole attaccare la Sampdoria sui fianchi, pretende che la manovra scorra sempre sulle corsie laterali e poi, da lì, si cerchi l’imbucata in mezzo all’area dove troneggia Marione Mandzukic.
COPIONE Ci si domanderà: se non si fosse infortunato Pjanic, permettendo l’ingresso di Douglas Costa, quale sarebbe stato lo svolgimento della sfida? Impossibile prevederlo, tuttavia va detto che Allegri, al momento della sostituzione del centrocampista, avrebbe potuto far entrare Bentancur (che ha lo stesso ruolo), e invece ha «strambato» e spostato l’equilibrio della partita. Dal 4-3-3 iniziale all’iper propositivo 4-2-4: di fatto, ci sono quattro elementi offensivi in campo, e prima o poi qualcosa succede quando uno di questi decide di accendere la luce. La Samp, schierandosi con il rombo in mezzo al campo, fatica ad accorciare sull’esterno: Praet e Barreto sbuffano e non ci arrivano quasi mai, e Torreira non ha il passo per chiudere. Ecco allora che la Juve guadagna la superiorità numerica proprio lì dove desiderava averla: cioè nel settore esterno. La squadra di Allegri gioca 740 palloni e il 67 per cento di questi vengono gestiti sulle fasce: è un autentico marchio di fabbrica. Raramente i bianconeri tentano lo sfondamento centrale, che prevede rapidi triangoli e inserimenti tempestivi delle mezzali. Meglio girare al largo e poi colpire.