Pallotta non ci sta: «E dobbiamo finire tra le prime 4...»
●«C’è un po’ di rammarico, quante occasioni per vincere. Devo difendere il business»
AANSA chiarire le cose ci pensa Pallotta alla fine. Va bene il Liverpool, va bene sognare o anche pensare a come arrivare a Kiev. Ma prima c’è altro e soprattutto una Champions, quella del prossimo anno, da ipotecare. Business lo chiama Pallotta, a modo suo: «E’ stata una settimana dura dopo il Barcellona, ma sono un po’ rammaricato per questo pari, occasioni per vincere ne abbiamo avute. Dobbiamo difendere il business per la prossima stagione, finire tra le prime 4. Kiev? Ci possiamo arrivare. Il Liverpool è forte, sarà come un derby di Boston. Ma prima dobbiamo pensare al Genoa e alla Spal. Per il Liverpool ci sarà tempo». Poi una battuta, legata alla visita a Trigoria: «Quello che succede a Las Vegas resta lì così come quello che si dice dentro uno spogliatoio resta in uno spogliatoio».
TRA MERCATO E TUFFI Pallotta poi si tuffa sul mercato, togliendo di fatto Alisson dal mercato in maniera categorica: «Non capisco perché la gente continui a chiedermi questa cosa. Quando lo abbiamo preso pensavamo fosse un grande portiere e lo pensiamo anche ora. Ci sono zero possibilità che possa andar via. Ripeto, zero». Poi una bugia bianca, per così dire: «Dzeko? Non avevamo voglia di venderlo, c’è stato solo un interesse del Chelsea». Lo stadio: «La partita ora è politica, c’è tempo fino a luglio. E’ un peccato che i tifosi non lo possano avere in breve tempo. Con la Raggi abbiamo parlato più che altro della multa per il tuffo». E allora, però, l’idea va lo stesso al Liverpool. E magari al prossimo di tuffo: «Ci sono tante fontane a Roma, c’è anche il Colosseo. Qualcosa per sorprendervi lo troveremo…».