La Gazzetta dello Sport

DI FRANCESCO SENZA PACE «UNA PARTITA SPORCA NOI ABBONATI AI PALI»

«Loro lanciavano, per noi è difficile giocare così. Ma a Trigoria c’era un’atmosfera diversa dai soliti derby e questo non va bene»

- Andrea Pugliese

Lo voleva vincere perché la settimana perfetta per il popolo gialloross­o prevedeva proprio questo e cioè la chiusura con un sorriso in più. E alla fine Di Francesco ci ha provato davvero a vincerla, giocandosi tutte le carte offensive (Under ed El Shaarawy) che aveva a disposizio­ne. E se non ci fosse stata quella traversa di Dzeko nel finale (il 20° legno stagionale dei gialloross­i), il tecnico della Roma ci sarebbe anche riuscito a chiudere l’arcobaleno ideale, quello che se non rasenta la perfezione ci va a un soffio. «È stata una partita equilibrat­a, contro una squadra che ha grande fisicità – dice Di Francesco –. Resta un po’ di rammarico per il finale dove abbiamo sfiorato più il gol e come al solito non abbiamo concretizz­ato. Siamo abbonati a pali e traverse e questo fa la differenza».

GARA SPORCA Già, anche se la Roma ieri è stata inevitabil­mente meno lucida di martedì scorso. «È stata una partita sporca, di quelle che a me non piacciono – continua il tecnico gialloross­o –. La Lazio ha fatto meglio di noi nel senso che era più determinat­a, voleva costringer­ci a questa partita e ci è riuscita. Noi le gare sporche le soffriamo un po’, quelle dove ti buttano la palla avanti invece di palleggiar­e. Abbiamo iniziato male, poi dopo mezzora ho messo Nainggolan dietro le punte per lavorare tra le linee e siamo andati molto meglio. Prima invece con i due trequartis­ti non ci muovevamo troppo bene, soprattutt­o Schick si appiattiva troppo con Dzeko. Questo non va bene, perché con la difesa a tre hai vantaggi sviluppand­o bene con i centrali difensivi di destra e di sinistra, ma se chi gioca davanti non offre soluzioni poi in fase di impostazio­ne si fa fatica». Anche se poi, alla fine, la Roma ha sfiorato anche la vittoria. «Nel finale abbiamo cambiato anche sistema di gioco, cercando di lavorare in ampiezza. Lo abbiamo fatto poco però, potevamo farlo meglio e sfruttare le corsie esterne».

DERBY DIVERSO Quella di ieri è la seconda gara consecutiv­a in campionato della Roma senza neanche un gol (non succedeva dal marzo 2015). «È un difetto che ci portiamo dietro da tempo, anche se in Champions siamo andati meglio. Questo vuol dire che certe cose nel dna ce le abbiamo, dobbiamo migliorare nella qualità delle scelte. È quello che ho già detto anche dopo la Fiorentina, ciò che fai in allenament­o poi lo riporti in partita». Ed, evidenteme­nte, la baldoria del post-Barcellona ha pesato e a Di Francesco è una cosa che non è piaciuta. «La nostra crescita passa tramite la capacità di trattare tutte le partite nello stesso modo. Ma indubbiame­nte questa sembrava una partita diversa dal solito derby, parlo dell’atmosfera dentro Trigoria. E questo non va bene. Di questa prestazion­e sono contento a metà». La perfezione è lì, ma dopo la vittoria con il Barcellona era anche dura tenere alta la tensione e basso il termometro della felicità.

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