La Gazzetta dello Sport

Verdi apre e Nagy chiude: il Bologna ride Verona spento

●●li emiliani segnano un gol per tempo La reazione gialloblù arriva troppo tardi

- G.B. Olivero

Avvisate il Verona che rischia di retroceder­e: probabilme­nte non l’ha capito. A Bologna la squadra di Pecchia ha cercato di non prendere gol e di avvicinars­i alla porta avversaria con qualche ripartenza. Ma dopo aver subito la rete di Verdi già nel primo tempo il Verona non ha reagito con la necessaria veemenza e ha intravisto il colore della maglietta di Mirante solo al minuto 88, quando Lee ha avuto l’ardire (pensa un po’) di tirare addirittur­a in porta. Nel recupero il raddoppio di Nagy ha dato una dimensione più rotonda al punteggio. La vittoria del Bologna è meritata come dimostrano i tiri in porta, le grandi parate di Nicolas e il tentativo di costruire gioco anche se poi nell’area avversaria i rossoblu sono entrati raramente.

BOLOGNA GRINTOSO

Donadoni aveva portato la squadra in ritiro da martedì e la risposta dei giocatori è stata buona: impegno, attenzione, corsa e voglia di vincere. Il risultato è rimasto in bilico fino alla fine soprattutt­o perché Nicolas ha effettuato almeno tre splendide parate su conclusion­i di Dzemaili (due) e Pulgar. La scarsa brillantez­za di Palacio e alcuni errori di Dzemaili nel passaggio o nelle scelte hanno anche impedito al Bologna di rendersi più pericoloso, ma la difesa ha concesso pochissimo e Poli ha pressato chiunque passasse la linea di metà campo. Il Bologna non vinceva dal 24 febbraio e ieri ha costruito minuto dopo minuto il successo soprattutt­o grazie all’approccio mentale e anche ad alcuni accorgimen­ti tattici. Verdi e Palacio cercavano di svariare molto, si accentrava­no per favorire le discese dei compagni che arrivavano da dietro, toglievano punti di riferiment­o ai marcatori e creavano anche le premesse per i tiri dal limite dei centrocamp­isti. Nella ripresa ci sono stati un po’ di errori, in parte dovuti alla stanchezza e in parte probabilme­nte alla paura di non vincere.

VERONA SPENTO

Ma contro questo Verona sarebbe stato davvero difficile non conquistar­e i tre punti. Pecchia si è affidato in avvio a un tridente veloce, ma Cerci, Fares e Aarons hanno combinato poco. Nella ripresa il tecnico ha inserito Petkovic per avere un giocatore su cui appoggiare il pallone e che fosse in grado di far salire un po’ i compagni. Infine Pecchia è passato al 4-2-3-1 affidando le ultime speranze alla vivacità di Lee. Il Verona, però, ha centrato una volta sola la porta di Mirante dimostrand­o grandi difficoltà nella costruzion­e: i gialloblu hanno segnato solo una volta nelle ultime cinque partite e hanno colleziona­to ieri la quinta sconfitta esterna consecutiv­a. Pecchia dopo la gara ha detto che la sua squadra «avrebbe meritato il pareggio perché ha creato alcune azioni da gol e per il modo in cui ha giocato». Punti di vista. Di oggettivo ci sono i numeri: se le avversarie dirette vanno piano, il Verona va pianissimo.

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La punizione battuta da Simone Verdi, 25 anni, che vale l’1-0 ANSA
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