Politano-Diabaté: pari Il Sassuolo bloccato da un bel Benevento
●Doppiette per i due attaccanti: per Iachini è il terzo pareggio consecutivo. Applausi a De Zerbi: primo punto in trasferta
È
come in quegli incubi notturni, quando qualcosa che sembra inconsistente e sfuggente arriva da sotto a prenderti e trascinarti giù. Il Sassuolo deve essersi sentito più o meno così, contro questo Benevento che sarà pure condannato alla retrocessione, ma è organizzato meglio di tante altre che si salveranno. De Zerbi guadagna il primo meritatissimo punto fuori casa, Iachini il sesto risultato utile di fila, ma il terzo pareggio dopo Napoli e Milan ha un sapore del tutto diverso: stavolta contro l’ultima in classifica la partita era da vincere per allontanarsi dalla zona rossa. Il Sassuolo continua a camminare, sperando che le altre non si mettano a correre. E a Verona, mercoledì, ci si gioca parecchio.
I MOTIVI Corre tanto e bene invece il Benevento, squadra una volta di più estremamente interessante dal punto di vista tattico. De Zerbi difende con il 44-2 e attacca con un 3-4-2-1 fondato su palleggio e occupazione degli spazi. Inizialmente il Sassuolo infesta la metà campo avversaria e sporca le uscite, ma si stancano prima i neroverdi di pressare che i giallorossi di costruire. Con coraggio, ostinazione, forse anche un po’ di sfrontatezza, ma è una lezione che la retrocessione probabile non deve cancellare. Djuricic e Iemmello si piazzano in coppia davanti a Sandro-Cataldi e prendono in mezzo Magnanelli. Si forma così una specie di quadrato che moltiplica le linee di passaggio: un bel vedere. Non è solo teoria da impallinati di tattica: quando mai si è vista un’ultima in classifica segnare con un colpo di tacco e un pallonetto? Beh, è il primo gol del Benevento: assist di Djuricic, rifinitura deliziosa del poderoso Cheick Diabaté. Che dopo lo 0-1 segnerà anche il 2-2, per la terza doppietta di fila. Media gol da Scarpa d’oro, altroché.
RISCHI E CAMBI La ricerca continua e costante del fraseggio espone il Benevento a dei rischi. Non tanti, ma il Sassuolo riesce a infilarcisi in avvio – gol sfiorati da Cassata e Missiroli –, poi per l’1-1, con un lancio in profondità cui credono Babacar e Politano, e poi per il 2-1, con palla persa a metà campo e ripartenza tre contro tre definita dal pallonetto di Politano. A quel punto, Iachini era già ricorso a Berardi (inconsistente) per il 3-4-3, al quale De Zerbi ha prontamente risposto: 4-14-1 per allargare il campo. Così Cataldi su imbucata di Sandro serve l’assist a Diabaté del 2-2 (con colpo fatale a Consigli, costretto a uscire), mentre l’imprendibile Djuricic costruisce altre chance, sprecate da Brignola. Politano allo scadere potrebbe svegliare il Sassuolo dall’incubo, ma il suo sinistro è appena fuori. Giusto così.