La Gazzetta dello Sport

Stop&Go di

Magia ai box e sorpassoni Ricciardo sbanca Shanghai Verstappen sperona Vettel

- Andrea Cremonesi

Safety Car e temperatur­e alte fanno svanire il vantaggio Ferrari. La Red Bull inventa un pit volante e beffa tutti. Seb solo 8° dopo il crash con Max

Non fosse apparsa la Safety Car, Sebastian Vettel sarebbe riuscito a vincere pure in Cina? Una domanda che fatica a trovare risposta perché la Ferrari di ieri non era esattament­e il missile che solo 24 ore prima aveva monopolizz­ato l’intera prima fila, ridicolizz­ando la concorrenz­a. Niente di strano: gli ingegneri di Maranello sapevano che quella combinazio­ne perfetta costituita da asfalto freddo e gomme ultra soffici non si sarebbe ripresenta­ta. Sapendo che sarebbe spuntato il sole e che di conseguenz­a la pista si sarebbe scaldata (dai 15 gradi del sabato ai 39 della gara), si era deciso prima ancora di andare a conquistar­si la pole che in gara si sarebbero usate gomme soffici e medie. Esattament­e come Bottas e Hamilton.

VANTAGGIO SVANITO

Risultato? Il vantaggio mostruoso (mezzo secondo), che si era verificato sul giro secco, è svanito e la Ferrari è tornata a tiro della Mercedes. E con Hamilton, opaco come rare volte negli ultimi anni, è bastato Bottas a complicare la vita dei ferraristi. Voglioso di prendersi la rivincita del Bahrain, il finlandese al via è stato lesto ad approfitta­re della sterzata di Vettel verso Raikkonen che ha costretto quest’ultimo ad alzare il piede, facendosi passare anche da Verstappen. E poi è stato micidiale in occasione del primo pit stop. I 3”4 recuperati tra il 19° e il 20° giro, quelli che hanno visto fermarsi ai box prima la Mercedes numero 77 e poi la Ferrari numero 5, sono la conseguenz­a di diversi fattori, un giro di rientro e poi di lancio estremamen­te veloci, un pit stop perfetto, durato complessiv­amente un secondo meno di quello della rossa. In quel momento si è avuta la sensazione che seppure non ancora persa, la gara fosse compromess­a. Tanto più che la Ferrari, con una decisione discutibil­e, aveva deciso di allungare il primo stint a Raikkonen che, alle prese con un treno di soffici ormai usurato, perdeva secondi preziosi.

L’IMPREVISTO

I piani però sono saltati per aria quando al 31° giro Pierre Gasly al tornantino ha pensato bene di infilare il proprio muso nella fiancata del compagno di squadra Brendon Hartley, i due hanno potuto continuare, ma l’asfalto si è riempito di detriti, costringen­do la direzione corsa a mandare in pista la Safety Car. E qui la gara è cambiata perché, astuta e fortunata, la Red Bull ha deciso di richiamare ai box in sequenza Verstappen (a lungo 3° dopo aver passato Kimi nel giro iniziale) e Ricciardo (5°), cambiando strategia, da una a due soste, per montare al posto delle Pirelli medie, gomme soffici. Una mossa a cui Mercedes e Ferrari non hanno potuto (Bottas e Vettel erano già passati dall’ingresso della pit) e voluto reagire (avrebbero potuto fermare Raikkonen e Hamilton per fare altrettant­o). Avendo a disposizio­ne gomme più tenere e fresche dei 4 davanti, Verstappen e Ricciardo hanno potuto finalmente scatenare la loro aggressivi­tà. Ne è nato un duello a distanza tra i due che ha premiato l’australian­o capace di dosare piede pesante, gusto del rischio e intelligen­za tattica, mentre Max come purtroppo era già capitato in Bahrain è stato vittima della sua foga. CHE GRINTA Passato il compagno di squadra, finito lungo duellando per la seconda volta in 7 giorni con Hamilton, l’australian­o ha attaccato e passato senza indugio sia Lewis sia Seb al tornantino in fondo al lungo rettifilo. E mentre Max si cacciava nuovamente nei guai speronando Vettel (tutti e due in testa coda), prendendos­i 10” di penalità, Daniel al 44° giro strappava il comando a Bottas, ormai in crisi con le gomme. RABBIA FERNANDO Con la vittoria decisa, le ultime emozioni le regalavano Raikkonen, vicino ma non abbastanza al connaziona­le della Mercedes, e Alonso che si prendeva la soddisfazi­one di passare Vettel con una sorta di spallata. Un sorpasso di cui ha indirettam­ente beneficiat­o Hamilton, comunque 4° malgrado una corsa tutta in difesa: i suoi punti di distacco da Seb si sono quasi dimezzati (da -17 a -9) mentre la Mercedes, pur scontando la terza sconfitta consecutiv­a, ha lasciato la Cina di nuovo da reginetta dei costruttor­i (+1).

>Seb chiude Kimi al via, poi Bottas lo passa in corsia box. Ma c’è il botto fra le Toro Rosso

> Max penalizzat­o di 10”. Sul podio vanno Valtteri e Raikkonen. Lewis opaco, è solo 4°

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EPA Il podio di Shanghai: da sin. Valtteri Bottas (2°), uno degli ingegneri della Red Bull, il vincitore Daniel Ricciardo e Kimi Raikkonen (3°)

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