La Gazzetta dello Sport

Sagan e Valverde si marcano stretti Valgren ringrazia

● All’Amstel il danese batte Kreuziger. Bravo Gasparotto: è 3°. Nibali: «Bene così» Moscon e Reichenbac­h ascoltati il 20 aprile

- C. ghis.

Sagan spaventa tutti, Valgren ne approfitta. Potrebbe essere riassunta così, in poche parole, l’edizione numero 53 dell’Amstel Gold Race. Il campione del mondo torna nel Limburgo dopo quattro anni di assenza e con un altro peso specifico. Tra il 2011 e il 2013 era una grande promessa, ora è un fuoriclass­e affermato. Fa paura a tutti. In più, giusto una settimana fa, ha colto uno straordina­rio trionfo alla Roubaix. Qualcuno pensa che tra festeggiam­enti e fatiche al Nord le pile siano scariche. Ma se Peter è qui, non è per farsi una gita. È qui per vincere e sa che l’uomo da battere si chiama Alejandro Valverde. Lo spagnolo parte con due certezze: la prima è che Sagan ha ancora fame di vittorie; la seconda è che non lo può portare in volata, altrimenti Peter 99 volte su cento lo fulmina. BETTINI IN RITARDO Così, sul Guelhemmer­berg, penultima côte delle 35 in programma, prova ad attaccare. Sagan non accetta il faccia a faccia, si sfila un attimo e Alaphilipp­e chiude. Anche l’ultimo Cauberg, nonostante gli scatti di Fuglsang e Valverde, non fa la selezione. Davanti con loro restano Alaphilipp­e, Sagan, Gasparotto, Wellens, Valgren e Kreuziger. A 2100 metri dal traguardo lo scatto decisivo. Valgren va, Kreuziger gli prende la ruota. Gasparotto si lancia all’inseguimen­to, ma con un attimo di ritardo e non riesce ad accodarsi. La volata non ha storia. Il 26enne danese ha vita facile ● (ci. sco) Nella prima giornata di lavori, lunedì 9 aprile a Ginevra, non era bastato iniziare alle 9 e finire alle 20. La Disciplina­re Uci è ancora al lavoro sul caso che riguarda Gianni Moscon, accusato da Sebastian Reichenbac­h dopo la Tre Valli Varesine 2017: «Mi ha fatto cadere apposta». Il trentino per centrare il sesto e più importante successo della carriera. In questa stagione si era già imposto sul pavé del Belgio nell’Het Nieuwsblad, classica di apertura del calendario belga. Gasparotto chiude terzo a una manciata di secondi, poi Sagan batte Valverde nella volata per il quarto posto. «Sono davvero molto contento – afferma il 36enne friulano vincitore qui nel 2012 e nel 2016 –. Di solito sono uno che aspetta, stavolta ho corso d’attacco. Quando è scattato Valgren, ho pensato che c’erano tre corridori più veloci di me: Sagan, Valverde e Alaphilipp­e. Toccava a loro andare a chiudere. Invece, quando è ripartito Kreuziger, loro non si sono mossi. A quel punto ho pensato: o tutto o niente. Ho sperato di farcela…».

PER LIEGI Non male Vincenzo Nibali, anche se la classifica dice 32° a 2’11”. Il re della Sanremo era al rientro dopo lo stop nei Paesi Baschi. «Abbiamo corso molto bene e nel finale eravamo davanti in cinque. All’ultimo giro, sul Cauberg mi sono mancate un po’ le gambe, ma il ritmo era davvero alto. Sono molto contento sia per il risultato di Gasparotto sia perché, nel complesso, è stata una buona gara, soprattutt­o pensando alla Liegi di domenica». nega fermamente. Restano altri testimoni da sentire, poi c’è la volontà di riascoltar­e entrambi i corridori. Sarebbe stata scelta la data di venerdì 20 aprile: i due potrebbero essere risentiti via telefono, senza la necessità di recarsi di nuovo a Ginevra. Difficile prevedere i tempi della decisione, anche se la vicenda potrebbe chiudersi a maggio.

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Il trionfo a Valkenburg del danese Michael Valgren, 26

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