GIGIO SEI UN MAGO
JUVE 6 DA SCUDETTO
I bianconeri battono 3-0 la Samp, vanno a +6 e ipotecano il 7° titolo di fila. Domenica lo scontro diretto tra Allegri e Sarri, che dice: «Resto se posso far felici i tifosi»
Al fischio finale di Banti, Biglia e Insigne si sono scambiati qualche insulto, il centrocampista del Milan ha invitato il napoletano a seguirlo negli spogliatoi per continuare lontano da occhi e telecamere indiscrete il litigio. E di scatto l’argentino è corso verso il tunnel d’ingresso, ma ha trovato la strada sbarrata da Maurizio Sarri che l’ha apostrofato malamente. Il faccia a faccia è stato interrotto dall’intervento delle due panchine, poi s’è creato un po’ di parapiglia, ma alla fine ha prevalso il buonsenso in tutti, tant’è che i due litiganti sono entrati a braccetto nel sottopassaggio. «Con Biglia non è accaduto niente di particolare, dal campo sembrava che volesse aspettare Insigne nel sottopassaggio e questo m’ha fatto arrabbiare. Poi abbiamo parlato e mi ha fatto capire che la discussione era su tutt’altre cose, e abbiamo chiarito. Era la prima volta che parlavo con lui e mi ha fatto anche una bella impressione come persona». Resta quell’agitazione che l’ha tradito, ne ha messo a nudo la rabbia per un pareggio che potrebbe aver chiuso il discorso scudetto. Conta poco se le statistiche ne esaltano il lavoro: alla fine potrebbero restargli soltanto i complimenti.
FLESSIONE Il calo del suo Napoli è sotto gli occhi di tutti, la squadra ha perso velocità nei movimenti e qualità nella manovra, troppi giocatori stanno pagando lo stress di una stagione compressa. «Che non avessimo l’obbligo di vincere il campionato credo sia scritto in cielo, abbiamo fatto un miracolo a tenere lontano più dell’anno scorso squadre che hanno fatto campagne acquisti mostruose. Noi in questi anni non ne abbiamo fatte, abbiamo proseguito il nostro lavoro, immettendo spesso qualche giovane. La squadra non ha problematiche fisiche, a livello mentale tante cose possono influire su certi giocatori. Questo fa parte della nostra realtà e della nostra dimensione». LA RESA La vittoria della Juventus gli è stata comunicata prima che il charter decollasse da Milano. Un risultato che probabilmente lo stesso Sarri non aveva mai messo in discussione. La sua è sembrata una resa. «Basta, smettetela di dire questo, come fate a dire che ho parlato di resa. Stiamo facendo un campionato strepitoso, se riusciamo a fare qualcosa in più siamo contentissimi, abbiamo una partita a Torino difficile, forse proibitiva, ma vogliamo giocarcela. Non mi arrendo mai, nemmeno di fronte all’aritmetica. Pretendo che la mia squadra dia il 101 per cento fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Vogliamo battere il record di punti e proveremo a fare qualcosa in più. Vedremo se la Juve non sbaglierà nulla».
IL FUTURO Un altro argomento che ha voluto stroncare sul nascere. «E’ l’ultima volta che affronto questo discorso. Tra me e De Laurentiis c’è un rapporto cordiale e affettuoso, non potrà essere la questione economica a interromperlo. Devo capire, prima di ogni altra cosa, se potrò continuare a far gioire i nostri tifosi. Se non dovessi avere questa percezione, allora preferirei andare via».
LA DISCUSSIONE CON BIGLIA ALLA FINE? NIENTE DI PARTICOLARE
MAURIZIO SARRI ALLENATORE NAPOLI