INTER EUROVISIONI
Con 4 gol al Cagliari risale al terzo posto
Cancelo rompe subito il ghiaccio a San Siro, Icardi, Brozovic e Perisic mandano a picco i rossoblù che non tirano mai in porta. Oggi le risposte di Roma (col Genoa) e della Lazio (che rischia a Firenze)
L’Inter si regala l’ebbrezza di una notte al terzo posto, dove starebbe fissa da tempo se nell’inverno del suo letargo non avesse gettato via punti contro Sassuolo, Spal e Crotone. Travolto il Cagliari, che è venuto a San Siro in pace, per un aggiornamento professionale. Diego Lopez ha disegnato la più improbabile delle formazioni, i giocatori rossoblù hanno mostrato un’intensità di livello post prandiale. Il Cagliari aveva la testa al Bologna, avversario di domenica alla Sardegna Arena, partita da vincere a ogni costo per intascare mezza salvezza e smettere di patire. Zero tiri in porta, zero tiri fuori dallo specchio: una resa senza condizioni. Icardi ha raggiunto quota 25 gol, record personale in un singolo campionato di Serie A, e gli restano cinque giornate per migliorarsi. L’infortunio muscolare di Gagliardini apre una brutta crepa, Spalletti aveva stabilizzato la mediana con il tandem «Gaglia»-Brozovic.
CICALA Il 3-4-2-1 di Bergamo è durato lo spazio di una sera, Spalletti è ritornato all’usato sicuro, il 4-2-3-1 d’ordinanza, con Karamoh al posto di Candreva, però il franco-ivoriano è stato libero di spaziare in lungo e in largo, per togliere solitudine a Icardi. Dall’altra parte Diego Lopez è partito con un «accrocchio» di complicata decifrazione, una specie di 3-5-1-1 con Giannetti, che è un attaccante, nell’insolito ruolo di esterno destro, per la serie «come mandare in confusione un proprio giocatore». E proprio lì, dalla parte di Giannetti, l’Inter ha sfondato a più non posso sull’asse D’Ambrosio-BrozovicPerisic, finché Lopez non si è corretto con uno scolastico, ma più logico 4-4-1-1. L’Inter era passata in vantaggio subito grazie al più casuale dei gol, una punizione di Cancelo da sinistra, classico tiro-cross figlio di nessuno: «Prendila tu», «No, aspetta che la prendo io», e la palla si era infilata nell’angolo, con Cragno sgomento. A quel punto l’Inter aveva iniziato a scrivere la versione calcistica della favola di Esopo, quella sulla cicala e la formica. Aveva cominciato a «cicaleggiare», a sciupare un gol dietro l’altro. Karamoh se ne era mangiati due, Rafinha uno e via così. Sprechi colossali. Poi il Cagliari si è dato la sistemata del 4-41-1 e ha iniziato a soffrire di meno. Poi Gagliardini si è fatto male, è stato sostituito da Borja Valero e l’Inter ha perso pre-filtraggio in mediana. Così ha preso a strisciare il retro-pensiero della beffa. Non è sano restare appesi alla vaghezza di un 1-0 quando si è padroni della scena.
FORMICA Spalletti all’intervallo ha ordinato ai suoi di smetterla coi trastulli e l’Inter è risalita in campo con lo spirito della formica. A metter via i gol della tranquillità hanno provveduto Icardi, con tocco rapace in area, e Brozovic, con splendido tiro a giro. La partita è stata degradata ad allenamento defaticante, mentre il Cagliari con tenacia ha difeso il suo primato al contrario, quello dell’assoluta sterilità offensiva, lo zero più zero tra tiri in porta e tiri fuori (in A non succedeva dal 2014). Handanovic ha vissuto una serata da raccattapalle a fondo campo. Usiamo l’ironia per sottolineare l’obbrobriosa prestazione del Cagliari, non per sminuire il valore dell’Inter, che è alto, anzi altissimo. Se ha voglia, se fa le cose perbene, questa squadra può molto, forse tutto. Col Cagliari è stato allargato il fronte dei marcatori. Oltre ai soliti Icardi e Perisic, autore del 4-0 allo scadere, hanno segnato Cancelo, al primo centro interista, e Brozovic. Qualcosa di diverso si è notato. Per esempio Icardi si è mosso, è venuto incontro, ha cercato di smistare il pallone, non si è limitato ad aspettare l’attimo giusto. Karamoh, con la sua esuberanza anarchica e giovanile, ha riempito certi spazi vuoti attorno al centravanti. Un’Inter effervescente, che ha spezzato il digiuno di reti: non segnava da tre partite e ha fatto quattro gol in un colpo solo. Vivere di eccessi è pericoloso, meglio perseguire un più sano equilibrio.
●Mauro segna il gol numero 25, il Cagliari non tira mai: superate Roma e Lazio, notte al 3° posto