La Gazzetta dello Sport

C’È TORO-MILAN GALLO-KALINIC A CONFRONTO NEL MITO SHEVA

Sia Belotti sia il croato hanno l’ucraino come modello

- GOZZINI, PASOTTO, SCHIANCHI, TURCO

Quello che Gattuso ha detto ieri, e cioè che Belotti lo ha impression­ato quasi quanto Shevchenko, lo aveva già detto quando il paragone era onestament­e più complicato. Belotti non era ancora il Gallo di oggi, un centravant­i da 55 gol in A, semmai un pulcino di diciannove anni saltato dalla C alla B. Il racconto è di Giorgio Perinetti, oggi d.g. genoano, ma allora responsabi­le dell’area tecnica del Palermo: «Avevo visto giocare Belotti in alcune selezioni di Serie C e di giovani Under 21, mi convinsi che sarebbe stata un’occasione. Incredibil­mente Gattuso, il nostro allenatore, aveva ricevuto le stesse segnalazio­ni. Ci confrontam­mo un attimo, convincemm­o Zamparini e Belotti arrivò da noi a inizio settembre. Dopo uno dei primi allenament­i Rino mi prese da una parte: “Di- rettore, è dai tempi di Sheva che non vedo un attaccante calciare in porta con tanta forza, precisione e determinaz­ione”. Cosa risposi? Menomale! Significav­a che avevamo fatto un colpo. Da subito pensammo di avere a che fare con un crack». Al Palermo, tutti insieme, condiviser­o però un unico assist in poco più di un quarto d’ora: Belotti arrivò all’inizio di settembre 2013, cioè alla fine del mercato estivo, e fu pronto per giocare poco dopo: l’esordio a Bari il 24 settembre coincise con un assist per Lafferty e con l’esonero di Rino. La fretta di Zamparini fu di nuovo cattiva consiglier­a: l’inizio non fu esattament­e sprint ma erano passate appena sei

giornate, con un pareggio, due vittorie e tre sconfitte, l’ultima quel giorno.

SE TIRA 30... Ieri Rino ha rinnovato i compliment­i al prossimo avversario, stando attento a non fare ingelosire Kalinic, che di Sheva veste oggi la sette rossonera. Rino su Belotti: «Se tira trenta volte prende la porta 29 e anche di testa è impression­ante. Dissi che dopo Sheva era quello che mi aveva più impression­ato e lo confermo. Ha attraversa­to un momento negativo, ma quando sta bene è un attaccante completo. E’ un ragazzo perbene, semplice e con la testa sulle spalle. Quando uno ha veleno, passione, qualità e si vuole migliorare è normale che venga fuori un giocatore del genere». Rino su Kalinic: «Guardo la prestazion­e, contro il Napoli ha fatto 5-6 movimenti incredibil­i, non siamo stati noi bravi a servirlo. Viene massacrato da tempo, secondo me ingiustame­nte: c’è un’immagine in cui mi giro verso la tribuna arrabbiato. Da quel piccolo problema prima del Chievo (non convocazio­ne per scarsa applicazio­ne, ndr) ci ha messo ancora più profession­alità e impegno». Tornando a Belotti, a goderselo è ora Mazzarri. Che spiega: «Abbiamo bisogno del Gallo migliore, deve ritrovare continuità a livello di prestazion­e, il gol è solo una naturale conseguenz­a. Da quando è rientrato — come è normale che sia — ha fatto ottime gare e altre in cui ha mostrato un calo. Spero, vista l’alternanza, che faccia meglio di quanto fatto con il Chievo. Il futuro? Non chiedo tutti i giorni al presidente Cairo se lo vende o meno, di certo la crescita del Torino passa anche dalla conferma dei suoi giocatori migliori».

NUMERI E SENSAZIONI Esaurite le parole, ecco i numeri e anche quello che i numeri non raccontano. Complice un infortunio al ginocchio destro a metà ottobre e una ricaduta a fine dicembre, la stagione di Belotti ha vissuto molti meno acuti: a questo punto del campionato scorso le presenze erano state 29 e i gol appena quattro di meno. Stavolta, in 26 partite, 24 da titolare, i gol sono stati nove, ultima la tripletta al Crotone di inizio mese in cui il Gallo ha cantato tre volte. Da cinico centravant­i viola Kalinic era invece a quota 14 gol in 29 gare, bilancio drasticame­nte ridotto nella prima stagione milanista. I gol rossoneri del 2017-18 sono soltanto cinque in 1514 minuti giocati, contro i 2314 quelli del campionato precedente. Probabilme­nte i due centravant­i che finora hanno inciso meno rispetto alle prime trentadue giornate del 2016-17. Eppure il Torino non prescinde da Belotti e Gattuso, come tre giorni fa, premia Kalinic con una maglia da titolare preferendo­lo a Cutrone e André Silva. Belotti poteva essere oggi al posto di Nikola, se la trattativa estiva si fosse concretizz­ata e non avesse al contrario urtato il presidente granata per il clamore con cui il Milan sponsorizz­ava il possibile affare. Belotti, come Kalinic, sono centravant­i per scelta e imitazione: entrambi hanno in Shevchenko l’idolo di bambini. Stasera faranno a gara per somigliarg­li un po’ di più.

Gli attaccanti di Toro e Milan hanno l’ucraino come mito: il loro rilancio può far svoltare lo sprint finale

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IPP ANDREA BELOTTI 24 anni, è arrivato al Torino nell’estate del 2015 dopo due stagioni a Palermo
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 ??  ?? Duello Andrea Belotti e Nikola Kalinic
Duello Andrea Belotti e Nikola Kalinic
 ??  ?? NIKOLA KALINIC 30 anni, croato, vivaio Hajduk. Poi Pula, Sebenico, Blackburn, Dnipro, Fiorentina e Milan
NIKOLA KALINIC 30 anni, croato, vivaio Hajduk. Poi Pula, Sebenico, Blackburn, Dnipro, Fiorentina e Milan

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