La Gazzetta dello Sport

«Sarri, non mollare ora Lo scudetto è possibile»

- Francesco Fontana

«Scudetto: Napoli, non mollare». Dalla Turchia ecco la carica dell’ex, proprio ora che la Juve sembra irraggiung­ibile. Quella di Gokhan Inler, 166 presenze in azzurro dal 2011 al 2015 con due Coppe Italia e una Supercoppa in bacheca: «Grandi vittorie, le prime dopo Maradona». Oggi leader del Basaksehir in piena lotta per il titolo, il centrocamp­ista ricorda le stagioni all’ombra del Vesuvio e quelle in Friuli: «Inizio duro, ero giovane. Poi tutto andò alla grande. Handanovic, Zapata, Basta, Isla, D’Agostino, Sanchez e Di Natale con Marino in panchina: che Udinese! Poi realizzai un sogno andando a Napoli». Nel 2011 sposò il progetto di De Laurentiis: «I risultati parlano per lui. La crescita è evidente, ha vinto stando attento al bilancio. Anche se...».

Deluso da qualcosa?

«Mi sarei aspettato maggior riconoscen­za quando andai via. Perlomeno un “grazie”. Provai a chiamarlo, nessuna risposta. E questo accadde anche ad altri miei ex compagni».

Il Napoli di oggi le piace?

«Gioca un calcio bellissimo e per lo scudetto non è finita: sei punti sono tanti, ma c’è ancora lo scontro diretto. La piazza meriterebb­e il titolo».

Juve ancora avanti: cosa manca per colmare il gap?

«Le strutture. Il centro sportivo è migliorato ai tempi di Benitez, ma c’è ancora da fare. Stesso discorso per lo stadio, anche se il calore del pubblico diminuisce questo divario».

Alcuni, però, talvolta lo consideran­o un problema.

«Basta saperlo gestire, se preso nel modo giusto può rappresent­are un’arma vincente».

Lei e Sarri insieme solo per poco durante il ritiro 2015.

«Un dispiacere andar via, Napoli è una città che ho sempre amato. Il mister è forte e mi sarebbe piaciuto lavorare con lui, ma a Leicester abbiamo scritto la storia. Quanto fatto con Ranieri resterà per sempre».

SEI PUNTI SONO TANTI, MA C’È ANCORA LO SCONTRO DIRETTO GOKHAN INLER EX DI NAPOLI E UDINESE

Mazzarri e Benitez: differenze?

«Con Mazzarri ho fatto il salto di qualità: è eccezional­e nel preparare le partite. Benitez, invece, è un allenatore internazio­nale. Senza di lui Reina, Albiol, Callejon e Higuain non sarebbero mai arrivati».

Forse Mazzarri l’avrebbe voluta a Milano...

«C’è sempre stato qualcosa con l’Inter, anche prima. Ci fu un momento in cui fui a un passo, poi qualcuno si oppose».

A gennaio si è parlato di Benevento.

«Non saprei. A giugno c’erano Bologna, Genoa e Atalanta. Poi il Basaksehir mi convinse».

Napoli-Udinese: sensazioni?

«Gara importante per entrambe. Sarri non deve mollare per lo scudetto, l’Udinese vuole interrompe­re questa lunga striscia di sconfitte. Ma nessun pronostico, vinca il migliore».

Oddo appare in difficoltà...

«Giovane e bravo, con un modo di pensare simile ai calciatori. Ha tutto per riprenders­i».

La Serie A è così indietro rispetto agli campionati?

«Se vuoi diventare un profession­ista di livello devi passarci. Per me resta il top».

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