Chiesa-Immobile, questione nazionale
●I sogni europei di Fiorentina e Lazio si incrociano con il confronto fra i due attaccanti azzurri
Il presente e il futuro della Nazionale. La sfida del Franchi tra Fiorentina e Lazio non è solo l’incrocio tra due squadre che inseguono i rispettivi traguardi europei (Champions i biancocelesti, Europa League i viola). È anche il confronto tra due attaccanti che hanno vestito assieme l’azzurro un mese fa e che potranno continuare a farlo, visto che Immobile alla Nazionale può ancora tanto e che Chiesa ha dimostrato di essere pronto per certi palcoscenici.
DOPPIA CIFRA Una progressione continua, quella del giocatore viola. Sulla fascia, nello sviluppo calcistico, ed anche come valutazione di mercato. Federico Chiesa in questo momento è l’oro di Firenze. Un ragazzo di 20 anni capace di trascinare la squadra incarnando perfettamente il prototipo di giocatore sognato dalla famiglia Della Valle. Forte in campo, educato fuori, made in Italy ed «autoprodotto». Nel senso di cresciuto e sbocciato nel proprio settore giovanile. «Sta giocando ad alto livello» ha ripetuto anche ieri Pioli. Certificandone la crescita: soprattutto in tema di altruismo verso i compagni e capacità di garantire continuità dentro la partita. Guai, però, ad autocompiacersi. Perché i margini di miglioramento sono ancora enormi. Spesso a destra, qualche volta a sinistra, ogni tanto seconda punta, «Chiesino» ha mostrato duttilità e voglia di completarsi. Che fosse un predestinato già lo si sapeva. Ha esordito lo scorso anno in A dal primo minuto nello stadio della Juventus. Durante questa stagione anche la prima convocazione in Nazionale, culminata con la maglia da titolare contro l’Argentina. Grandi sfide per un giocatore che grande vuol diventare il prima possibile. In campionato ha giocato 30 partite su 32 (29 dal primo minuto). Le due saltate (con Inter e Roma) solo a causa di squalifiche. Sono 6 i gol in questa Serie A, con i 3 dello scorso campionato si arriva a 9. La doppia cifra è dietro l’angolo, proverà a raggiungerla già da stasera.
LA LACUNA E IL DUBBIO Sono invece 82 le reti di Immobile in A, le ultime 50 con la maglia della Lazio. Gol distribuiti di qua e di là in maniera più o meno omogenea. Con una eccezione: proprio la Fiorentina. Che è l’unica formazione dell’attuale Serie A a cui Ciro non ha mai segnato. In una stagione in cui sta infrangendo record su record (è diventato il laziale che ha segnato di più in un campionato e in una stagione) può colmare pure questa lacuna. Per alimentare la voglia di Champions della sua squadra. E per tenere a distanza Icardi e Dybala che lo tallonano nella classifica cannonieri. Ma pure per centrare un altro primato. Quello del calciatore del campionato italiano ad aver segnato di più in una stagione. Con i 39 gol marcati fin qui il primato lo ha centrato, ma lo divide col romanista Dzeko (che lo realizzò lo scorso anno). Con un altro gol il record sarebbe tutto suo. Sogni di gloria che sono però frenati da un piede gonfio. Sì, perché non è sicuro che Immobile oggi giochi dall’inizio. Il derby gli ha lasciato in eredità una contusione a un piede. Ieri è rimasto a riposo, ma i controlli hanno escluso complicazioni. Così Inzaghi lo ha convocato ed è intenzionato a mandarlo in campo, a patto ovviamente che il dolore diminuisca. In ogni caso, Immobile andrà quanto meno in panchina per poi essere sganciato a gara in corso. Ci sono una Champions da inseguire e altri record da centrare.
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