Linea Mazzarri «Questo è un test di alto livello» Fuori l’ex Niang
●L’ultima vittoria nel 2001: Lucarelli-gol, Gattuso in campo ed esonero per Terim
Inizia a piacergli, quel Toro corto e compatto che gioca con autorevolezza, controlla le partite e concede poco. Walter Mazzarri ha lavorato sodo per più di cento giorni. E’ stato un lungo inverno ma adesso che la primavera è sbocciata i risultati si vedono: «Ora iniziamo a esserci. Abbiamo trovato una quadratura, delle certezze e tutti sanno cosa fare». L’analisi è limpida come il rendimento della squadra nelle ultime settimane: diciotto giorni fatti di tre vittorie e un pareggio, nove gol fatti e uno solo preso (dal crotonese Faraoni a partita già archiviata). In totale fanno 21 punti, sesta forza del girone di ritorno, in attesa di un altro esame di maturità: la prima «verificona», come la chiamò Mazzarri, fu passata di slancio, 1-0 sull’Inter.
Stasera, al Grande Torino, arriva il Milan e il Toro sogna di togliersi un’altra bella soddisfazione: l’ultima vittoria casalinga è datata 4 novembre 2001, 1-0 con gol di Lucarelli, Gattuso in campo e licenziamento per Terim. Non solo: la doppia vittoria casalinga sulle milanesi manca dall’85-86: 2-0 al Milan, 1-0 all’Inter con i tre gol firmati da Antonio Comi, oggi d.g. granata.
ALTO LIVELLO Testimonianze di un passato cui Mazzarri non bada, preso com’è dalla stretta attualità. «Sabato al Bentegodi abbiamo giocato con autorevolezza ma ci è mancata la cattiveria per fare gol. Bisogna essere cinici e sbloccarla alla prima occasione. Ecco perché mi girano le scatole, i tre punti ci stavano». Da stasera l’asticella del Toro si alza: il Milan, poi Atalanta, Lazio e Napoli in diciotto giorni. «Questa è una verifica importante, un test di altissimo livello. Il calcio è anche fatto di forza e il Milan contro il Napoli mi ha impressionato». Ma il Toro sta bene fisicamente, è in palla e punta su alcune individualità preziose, da Iago Falque a Baselli. «Lo spagnolo è un professionista impagabile, numeri alla mano è stato il nostro uomo più importante». In rampa di lancio c’è Baselli, pronto a festeggiare la 150a partita in A: «Spero che prosegua così perché è davvero in forma». Le porte granata restano invece chiuse per Niang, che torna fra i convocati ma deve rimboccarsi le maniche. «Dovrà fare come Ljajic: quando avrà l’occasione, dimostri di essere un valore aggiunto. Altrimenti sarà semplicemente uno della rosa».