La Gazzetta dello Sport

Hellas-Sassuolo da tiri mancini Occhio a Verde e Politano

●Caratteris­tiche simili, sono cresciuti entrambi nella Roma: Daniele ha segnato all’andata, Matteo è l’uomo in più di Iachini. La salvezza passa dal loro sinistro

- Alex Frosio

Dalle parti di Trigoria devono avere una specie di stampino. O forse, solo una particolar­e predilezio­ne per quel tipo di giocatori, tutti possibili eredi dell’idolo Bruno Conti. Mancini, tecnici, veloci, funambolic­i. Negli ultimi anni, da lì ne sono usciti un paio niente male: prima Matteo Politano, poi Daniele Verde. Due linee quasi parallele distese sulla fascia preferita, di solito la destra (anche se stasera il veronese si dovrebbe sistemare a sinistra, perché di là c’è il «capostipit­e» Cerci, altro ex romanista mancino). Entrambi sono cresciuti nel settore giovanile gialloross­o, a tre anni di distanza l’uno dall’altro, quelli che separano la loro data di nascita. Politano con la Roma ha conquistat­o uno scudetto Primavera, ma non è mai riuscito a esordire in prima squadra: oggi dei due è sicurament­e più quotato, ma il suo percorso è stato più lungo. Ha iniziato da profession­ista a Perugia in Prima Divisione (la Serie C di oggi), poi Pescara e infine Sassuolo dove sta diventando grande. Verde, invece, con la «Maggica» ci ha giocato. Di più, impression­ò alla sua prima partita da titolare (la terza in assoluto in A), a Cagliari, quando Rudi Garcia, stagione 2014-15 - mentre Politano si faceva le ossa in B a Pescara con Oddo -, lo schierò dall’inizio a Cagliari, e il giovanotto rispose con due assist, splendido il primo con uno scavetto per Ljajic. Poi anche lui ha dovuto costruirsi la carriera, tra Frosinone, Pescara - di nuovo stesso approdo di Politano un anno dopo - e ora Verona.

PARALLELI Le linee parallele proseguono: a gennaio, quando Politano sembrava destinato

a rinforzare il Napoli, il Sassuolo aveva pensato proprio a Verde per sostituirl­o. Le caratteris­tiche, del resto, più o meno sono le stesse. Poi ci fu, pare, il disturbo della Juve sulla trattativa di De Laurentiis: il club bianconero aveva proposto un provino in gioventù a Verde, ma non se ne fece niente per colpa della neve. Le rette parallele sono destinate a incontrars­i stasera al Bentegodi, secondo confronto diretto tra Daniele e Matteo dopo quello dell’andata al Mapei Stadium. Lì, a far festa era stato il più giovane Verde, autore del secondo gol dell’Hellas, che a Reggio Emilia conquistò la sua prima vittoria in trasferta.

I NUMERI Ultimament­e, però, sta parecchio meglio Politano, che nel frattempo ha imparato a muoversi bene anche da seconda punta: il suo conto parla di 7 gol stagionali, suo record in carriera, e partecipaz­ione a 5 degli ultimi 6 gol del Sassuolo (4 segnati da lui, con doppietta nell’ultima contro il Benevento, più un assist), percentual­e realizzati­va del 14%. Verde, anche perché più giovane, è ancora nel processo di maturazion­e e non riesce ad avere la stessa efficacia: 2 gol e 8% di realizzazi­one, però - pur tentandone di meno - ha dimostrato di avere una confidenza maggiore con il dribbling (21 riusciti su 31 tentati). Politano cerca l’uno contro uno con insistenza anche maggiore, è una delle sue caratteris­tiche principali, ma gli sono riusciti 59 dei suoi 113 dribbling. Di certo, stasera, ai piedi mancini di Verde e Politano sono affidate le chiavi più levigate nel mazzo che deve aprire le porte della salvezza per Hellas e Sassuolo. Per i gialloblù è forse l’ultimo treno per evitare la retrocessi­one, i neroverdi devono evitare di cadere per farsi risucchiar­e. Occhio ai sinistri.

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