La Gazzetta dello Sport

Paloschi ritrova il Chievo, questa volta da nemico

●L’attaccante ha giocato 4 anni e mezzo a Verona ed è rimasto legato alla città ma la sua Spal ha bisogno di punti

- Alessandro De Pietro

Cresciuto a pane e Veronello. Di casa, in tutti i sensi, in quei quattro anni e mezzo di Chievo. Alberto Paloschi è rimasto incollato a Verona. Gli amici del lunedì sera, la casa, le facce di sempre. Rimasto allo Swansea il tempo di assaggiare la Premier e riabbracci­are Guidolin, a cui ai tempi del Parma aveva dato pesanti gol per il ritorno in Serie A. Dura rifiutare quell’ingaggio gallese molto vicino ai due milioni, impossibil­e per il Chievo avallare una delle più grandi vendite della sua storia. Seconda solo a quella di Inglese, leggerment­e superiore ai nove milioni intascati nel lontano 2006 per dare Amauri al Palermo appena il Chievo uscì dai preliminar­i di Champions.

TORMENTI Pieno di tormenti quest’estate Paloschi, stretto fra il pressing della Spal e i messaggi del suo Chievo che l’avrebbe ripreso parecchio volentieri anche prima che andasse all’Atalanta. Dove quel bomber accostato troppo in fretta all’amico Pippo Inzaghi ai tempi del Milan aveva all’improvviso perso lo smalto dei bei tempi. Quelli che fecero la fortuna del Chievo. Non solo opportunis­ta, ma anche un gran lavoratore. A suo agio non solo con tocchi che parevano sentenze ma anche sbattendos­i come il più umile dei mediani. Un cuore grande così, come a Ferrara. Destinato a restare per sempre al Chievo, che per lui spese quasi sette milioni per prenderne dal Milan prima una metà e poi l’altra. Disposto pure a ricomprarl­o, senza però doverlo aspettare all’infinito. Perché Paloschi ad un certo punto prese tempo, a metà strada fra il ritorno a casa e la Spal. Affascinat­o dalla vecchia strada ma anche da una tutta da scoprire. Finché il Chievo disse basta alle porte del ritiro. Ai primi di luglio, quando la società cambiò programmi e soprattutt­o si convinse che quei gol garantiti da Paloschi avrebbe potuto assicurarl­i anche Inglese. Ognuno per conto suo, stavolta per sempre. Di nuovo di fronte stasera, in uno scenario disegnato anche dal destino. Con la salvezza ancora tutta in gioco, con Paloschi a guardare negli occhi gli amici di sempre. Per dimostrare una volta per tutte di essere tornato quello del Chievo. Quando andare in doppia cifra per lui era la regola.

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LAPRESSE Alberto Paloschi, 28 anni, attaccante della Spal

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