La Gazzetta dello Sport

C’è Under: la Roma va a caccia del pass Champions

●Il turco torna titolare, senza di lui un gol nelle ultime 3 gare in A

- Andrea Pugliese ROMA

Non sarà facile, perché questo lo dicono prima di tutto i numeri. Con la Roma che in campionato fatica a fare gol (uno solo quello segnato nelle ultime tre partite) e il Genoa che da quando c’è Davide Ballardini è diventata una squadra impermeabi­le. Ecco perché Di Francesco ha bisogno di aumentare le soluzioni sotto porta, incrementa­re le possibilit­à di far male e diventare imprevedib­ili. Ed ecco perché oggi ci sarà sempre più spazio per Cengiz Under (più dal via che in corsa), l’uomo che a un certo punto gli ha risolto il problema dell’imprescind­ibilità di Dzeko in fase realizzati­va. E forse non è un caso neanche che la Roma abbia smesso di segnare in campionato proprio nel momento in cui Under si è accomodato ai box: Bologna, Fiorentina e Lazio, anche se contro i biancocele­sti è entrato in corsa, nel secondo tempo. È vero, in mezzo c’è anche la sfida di Champions con il Barcellona, quel 3-0 che sta colorando la quotidiani­tà gialloross­a. Ma quella è stata una gara diversa, particolar­e, per alcuni versi anche atipica.

COME VINCENZINO Insomma, con Under in campo la Roma è sicurament­e più pericolosa di quanto non lo sia senza. Non a caso quando Di Francesco ha deciso di lanciarlo con il Barcellona, per l’assalto finale, gli ha dato solo due concetti così, veloci veloci: «Entra e fai gol». perché se c’è una cosa che a Di Francesco piace di Under è la sua capacità di calcio, quel tiro secco che ruba il tempo al difensore e spesso accorciare anche i tempi di reazione del portiere. «Per la velocità di esecuzione e il modo in cui prepara il tiro, nascondend­o le sue intenzioni, Cengiz mi ricorda Vicenzo Montella», ha detto tempo fa il tecnico gialloross­o. Montella, insomma, un paragone lussuoso e forse anche scomodo. Ma, di certo, non uno che faticasse a a fare gol. Esattament­e come non fa fatica l’attaccante turco, uno che prima di farsi male aveva realizzato 5 gol pesantissi­mi in meno di venti giorni (tra l’11 febbraio e il 3 marzo).

LA CONTINUITÀ «Under è rientrato da pochissimo e credo che questi due spezzoni di gara contro Barcellona e Lazio gli abbiano dato la continuità per affrontare una partita intera – ha detto ieri Di Francesco – In nazionale l’ho visto giocare anche come seconda punta, è un ruolo che può fare benissimo. Ma sono sempre dell’idea che le cose vadano preparate, non si fanno a caso. Lui rispetto agli altri ha però un vantaggio: capisce poco o niente d’italiano e questo è una cosa positiva perché ai ragazzi dico sempre di tapparsi le orecchie e lui non ne ha bisogno. E la dimostrazi­one è proprio poi come scende in campo». Esattament­e come servirà che faccia anche questa sera, consideran­do le difficoltà che ha la Roma ad affrontare squadre che si chiudono, che non ti concedono spazi e verticalit­à. IL TRIDENTE Già, perché poi quello che risalta sono soprattutt­o quei 12 soli gol subiti dal Genoa guidato da Ballardini (tra l’altro, con 10 clean sheet su 20 gare), meglio ha fatto solo la Juventus con 7. Numeri che testimonia­no la bravura dei liguri nel sapersi chiudere, nel non concedere spazi e nel difendersi con le due linee (difesa e centrocamp­o) strettissi­me. Se poi dovesse succedere che la Roma non riesca a segnare neanche stavolta, i gialloross­i eguagliere­bbero il record negativo di tre partite consecutiv­e in campionato senza reti all’attivo, record che risale addirittur­a al marzo 1994, oltre 24 anni fa. Ecco perché Under stasera servirà come il pane ed ecco perché Di Francesco oggi sceglierà il tridente con gli uomini maggiormen­te avvezzi al gol: Dzeko (20), El Shaarawy (8) e Under (6). È vero, Defrel e Perotti non ci sono. Ma Schick? Per ora nelle gerarchie è dietro. Tocca ad Under, uno che sa far gol.

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